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16/05/2018

Stop all’eccidio dei palestinesi. “Fermate il Giro”. Un grido dalle piazze in Italia


Ieri era il 15 maggio, una giornata drammatica e significativa sia per la storia che per il presente della resistenza palestinese. Il 15 maggio è il Giorno della Nakba, ossia l’inizio della pulizia etnica nei territori palestinesi da parte di Israele nel 1948. Le autorità israeliane la celebrano come il giorno della fondazione di Israele, i palestinesi come l’inizio della “catastrofe” (Nakba in arabo).

Quest’anno la data ha coinciso con il peggiore degli scenari. Lo spostamento dell’ambasciata Usa a Gerusalemme, che di fatto ne legittima l’occupazione definitiva facendone la capitale di Israele e il massacro scatenato dalle forze armate israeliane contro i palestinesi a Gaza che in due mesi ha fatto 110 morti e migliaia di feriti e mutilati in quella che ormai può essere definita come l’Intifada dei copertoni e degli aquiloni.

Nei Territori Palestinesi è in corso uno sciopero generale di tre giorni, mentre ieri, dopo la riuscita manifestazione nazionale di sabato scorso a Roma, in molte città italiane si è scesi in piazza a sostegno della coraggiosa resistenza del popolo palestinese all’occupazione coloniale israeliana.

(Nella foto il corteo nel centro di Bologna)


(Nella foto manifestazione davati alla sede Rai di Torino)


A Roma (foto qui sotto) c’è stato un sit in davanti a Montecitorio, mentre manifestazioni importanti si sono registrate a Bologna con un corteo nel centro e a Torino dove il corteo si è recato alla sede della Rai per protestare contro la vergognosa disinformazione sull’eccidio in corso a Gaza.


Negli interventi sotto Montecitorio è stata lanciata una richiesta agli organizzatori sportivi e agli sponsor del Giro d’Italia vergognosamente fatto partire, proprio quest’anno, da Israele: “Fermate il Giro per lutto e come atto di riparazione verso i palestinesi”. Inoltre, visto che ancora non c’è il governo, il Presidente della Camera esprime la condanna dell’Italia per l’eccidio dei palestinesi da parte delle forze armate israeliane.

Ieri proprio a Teramo, durante la tappa del Giro d’Italia, molti attivisti si sono presentati con le bandiere palestinesi ed è intervenuta la polizia per allontanarli. La Rai ovviamente si è ben guardata dal riferire e riprendere la scena. E’ ormai evidente che se le autorità sportive italiane non prenderanno in considerazione un gesto di riparazione verso i palestinesi, tutte le prossime tappe del Giro d’Italia saranno oggetto di proteste e contestazioni sistematiche fino alla tappa finale del 27 maggio prossimo a Roma.

Il procuratore Fatou Bensouda della Corte Penale Internazionale ha fatto sapere che la Corte prenderà “tutte le misure appropriate” sul massacro a Gaza, aggiungendo che la Corte “segue con attenzione gli sviluppi sul luogo ed esamina tutti i presunti crimini e le eventuali responsabilità”. Le autorità sportive e gli sponsor italiani del Giro d’Italia pensano sul serio di potersela cavare gratis?

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