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24/11/2016

Nel merito un corno

Chi ti chiede di "entrare nel merito" di una proposta costituzionale fatta in maniera unilaterale e ispirata a una concezione maggioritaria del potere ti trascina sul suo terreno e pian piano ti porta a considerare normale e degno di dibattito persino il ripristino delle forme istituzionali liberali predemocratiche.

"Sai caro, vorrei reintrodurre alcuni elementi di schiavitù, ma entriamo nel merito come persone educate e senza demonizzare, altrimenti vuol dire che siete prevenuti e volete personalizzare la questione".

Non è così che funziona in politica, dove ci si posiziona anzitutto attorno a un conflitto cruciale mentre tutto il resto è secondario.

E nello specifico ciò che unicamente è qui in discussione è il grado di faccia di culo di questi banditi e l'urgente necessità di sostituirli con chiunque, anche con il primo che passa per strada. Soprattutto se costui è anche un pelino meno arrogante e promette di farci divertire di più.

In sostanza respingete questa trappola a meno che non sia utile a convincere qualche povero di spirito innamorato dei formalismi. E non state a perdere tempo in chiacchiere, perché l'argomento da usare è uno e uno solo: Renzi merda, votate No.

E alla fine non sentitevi in colpa, perché anche quegli altri, nonostante facciano i professorini, agiranno esattamente secondo questa logica.

Che poi è l'unica logica che rimane alla politica ogni volta che i passaggi della storia ci mettono di fronte al riaffiorare periodico dello stato di natura.

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