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26/11/2016

Auguri Comandante Fidel Castro, la rivoluzione non muore


Sono davvero penosi quei 'gusanos' che a Miami festeggiano la morte di Fidel Castro come se si trattasse di una loro vittoria, e ancora più penosi sono quei media, anche 'progressisti', che concedono spazio e rilievo a quegli ignobili festeggiamenti.

La verità è che il Comandante Fidel Castro, più volte dato per morto dai media e dai cosiddetti 'dissidenti' – e sfuggito ad un numero altissimo di attentati e tentativi di assassinio orchestrati dai servizi segreti di Washington e di altri paesi – si è spento poche ore fa al termine di una lunghissima vita vissuta intensamente, all'insegna della coerenza rivoluzionaria.

Una vita vissuta nel rispetto di quei valori e di quegli obiettivi che guidarono un pugno di giovani cubani, capaci alla fine degli anni '50 di sollevare un'intera popolazione contro il feroce e corrotto regime di Fulgencio Batista, burattino degli interessi del governo di Washington, delle multinazionali e della mafia. Non solo la storia ha già da tempo assolto Fidel Castro, ma ne ha decretato l'eternità come leader rivoluzionario insieme ad Ernesto Che Guevara e a Camilo Cienfuegos, capaci di ribaltare una condizione di subalternità e sfruttamento per portare il proprio paese ed il proprio popolo in un cammino, difficile ma orgoglioso, di liberazione e di dignità.

Oggi i media mainstream di tutto il pianeta, che pure non hanno risparmiato a Fidel feroci critiche in passato, non possono non riconoscerne la statura storica, la capacità di resistenza di fronte alle aggressioni del nemico, la dedizione nei confronti del proprio popolo anche nei momenti più difficili. Come quando, venuta meno l'Unione Sovietica, nonostante la crisi economica che ha caratterizzato il cosiddetto 'periodo especial', la Rivoluzione Cubana ha voluto e saputo garantire a tutta la popolazione condizioni dignitose di vita, la distribuzione dei generi alimentari di prima necessità, un'assistenza sanitaria all'avanguardia nel mondo ed un sistema educativo capace non solo di sradicare l'analfabetismo nell'isola ma di elevare il grado di istruzione a Cuba ai livelli massimi.

Questo mentre, prima in Sud America, e poi anche negli Stati Uniti ed in Europa, i regimi 'democratici' sottomettevano le proprie popolazioni a draconiane politiche di privatizzazione, di tagli al welfare, di peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro in nome del profitto. Non solo la Rivoluzione ha garantito finora a Cuba e al suo popolo autodeterminazione ed indipendenza contro le mire e le continue aggressioni degli Stati Uniti e dei suoi alleati. Da decenni i rivoluzionari, i medici, gli insegnanti cubani hanno percorso tutto il sud del mondo, combattendo malattie, analfabetismo e ingiustizie.

Oggi se i 'gusanos' di Miami festeggiano, i popoli del mondo piangono la scomparsa di un leader che ha contribuito alla liberazione di una lunga lista di paesi, dal Venezuela bolivariano sottratto al dominio dell'imperialismo Usa alla Namibia liberata dal razzismo sudafricano, fino allo stesso Sudafrica, nella cui lotta contro l'apartheid Cuba ha svolto un ruolo determinante e generoso.

E' per questo che oggi diciamo "Auguri Comandante, la rivoluzione non muore”. Che i popoli del mondo siano capaci di seguire l'esempio di quello cubano, che mille Fidel Castro sorgano a guidare il riscatto dei lavoratori e degli sfruttati.

Rete dei Comunisti 26 novembre 2016

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