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24/05/2016

Il mostro della “buona scuola”. Una testimonianza

Posso dire di aver compreso totalmente la mostruosità della BUONA SCUOLA di Matteo Renzi.

Oggi, dalle nove del mattino fino alle sei del pomeriggio, io e la mia classe siamo stati al Vulcano Buono per una competizione contro classi di altre scuole.

Una vera e propria competizione tra sedicenni che svolgono un’attività che non hanno scelto, che gli ruba ore scolastiche o pomeridiane, che li sfrutta e, soprattutto, con ruoli che non spettano agli studenti e che non possono essere tali semplicemente perché sono scritti su un foglio.

La mia “carta” dice che sono un Art Director.

Io non so quando Matteo Renzi abbia deciso che io avessi queste capacità artistiche, non so cosa sia un Art Director e, se lo sapessi, non sarebbe comunque quello che vorrei fare.

Amministratore finanziario, Account, Logistica, Addetto Stampa... tutti appellativi che nessuno di noi ha scelto. Quando il “nostro tutor” scelse il ruolo di ognuno di noi, ci disse che non importava se non sapessimo nemmeno cosa fossero quei nomi strani, ma l’importante era crederci. Sì, ed io ci credo. Credo fortemente che tutto questo sia solo un teatrino di Matteo Renzi e noi, studenti, siamo burattini che ad ogni scenografia devono cambiare ruolo e... crederci.

Al Vulcano Buono c’era un corridoio interamente dedicato a noi con una sfilza di stands, uno per “azienda”, i quali bisognava abbellire per poi essere valutati dai giudici.

Tre giudici... o comunque qualcosa del genere.

Gli altri ragazzi erano in ansia, si guardavano con aria di sfida e sembravano catapultati in una realtà completamente diversa dalla mia e della mia classe.

Una mia amica ha chiesto dello scotch ad una ragazza e questa le ha risposto “Non posso dartelo, siamo in competizione”.

Sono molto delusa della mia generazione: pensare che un sedicenne non si renda davvero conto della manipolazione che la scuola sta subendo nonostante sia così chiaro.

Come se la scuola fosse di qualcuno e non di tutti.

La Buona Scuola non è didattica e non è istruzione, ma è solo un modo per negare il libero pensiero.

La mia classe ed io abbiamo fatto schifo, abbiamo perso e abbiamo festeggiato.

Ribelliamoci, non lasciamo che distruggano definitivamente la scuola pubblica, diciamo no ai presidi sceriffo che mandano in rovina la nostra scuola, diciamo no allo sfruttamento.

Si può.

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