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31/01/2016

Siria - A Ginevra il negoziato degli assenti

Tra quelli che non stati invitati e quelli che hanno detto che non ci saranno, il negoziato sulla Siria patrocinato dalle Nazioni Unite, che riprende oggi a Ginevra, è segnato dalle assenze.

Non ci sono i curdi, alla cui partecipazione si è opposta la Turchia, membro Nato che vuole a tutti i costi la caduta dell’odiato presidente siriano Assad. Né si siederà al tavolo l’opposizione sostenuta dai sauditi. Ieri l’High Negotiations Committee, nato a dicembre dall’accordo tra alcuni dei maggiori gruppi dell’opposizione siriana, ha annunciato che non parteciperà ai colloqui, poiché non sono state soddisfatte le condizioni che aveva posto, tra cui il raggiungimento di un accordo per far entrare aiuti nelle città sotto assedio. In Siria sono una quindicina i centri abitati assediati sia dalle truppe di Assad sia dai ribelli. Ci dovrebbe essere, invece, una delegazione inviata dal presidente siriano.

Per l’inviato Onu Staffan de Mistura la strada è tutta in salita. Ieri ha inviato un videomessaggio speranzoso ai siriani (“il negoziato non può fallire”), stritolati da una guerra che ha fatto oltre 260mila morti e milioni di sfollati e rifugiati. La lista dei partecipanti non è stata resa nota e, forse, potrebbe cambiare nel corso dei colloqui che dureranno sei mesi. Sono parte del piano Onu licenziato un anno fa a Vienna, che prevede che i negoziati portino a un governo di transizione, al varo di una nuova Costituzione e alle elezioni.

Paiono obiettivi davvero lontani, questi, guardando al campo di battaglia che forse deciderà più della diplomazia le sorti della Siria. In seguito all’intervento russo, la posizione di Assad si è rafforzata ed è assai improbabile che possa essere estromesso dal potere, come vorrebbero Ankara e Riad. Non è neanche chiaro quale sia l’opposizione legittimata a trattare. Per non parlare dell’Isis e anche dei qaedisti di Al Nusra che, ovviamente, non sono a Ginevra, ma in Siria occupano ampi territori. Mosca e Washington in parte collaborano (sostengono i curdi siriani contro l’Isis) in parte sono su fronti opposti (i russi al fianco di Assad, gli americani con i turchi e i sauditi).

A Ginevra i colloqui si terranno in stanze separate, con de Mistrura che farà la spola tra le diverse delegazioni. L’obiettivo più immediato potrebbe essere quello del raggiungimento di qualche tregua o l’apertura di qualche corridoio umanitario, che potrebbero ridurre il numero dei morti. Magari anche il numero dei profughi, aspetto che preme molto ai Paesi europei poco propensi ad accogliere il flusso di rifugiati che sta producendo il conflitto siriano.

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