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29/05/2015

L'Istat conferma: Pil +0,3%, grazie all'agricoltura

A guardare i grandi media online sembra di sognare: "Istat conferma la fine della recessione". E siccome non bisogna farsi mancare nulla "Italia fuori da deflazione: prezzi +0,2% annuo".

Partiamo dal Pil. In realtà si tratta della conferma delle "stime provvisorie" pubblicate sempre dall'Istat un mese fa. Il periodo di riferimento è lo stesso (primo trimestre di quest'anno), ed anche il livello quantitativo. Diciamo che sarebbe stata una notizia se ci fosse stata qualche differenza in più o in meno. Ma i giornali padronali debbono spargere ottimismo, e quindi ne parlano in modo che i non addetti ai lavori possano pensare che abbiamo avuto un altro trimestre di "crescita". E invece no.

Su base annua, poi, la "ripresa" è davvero poca cosa: appena lo 0,1% in più del corrispondente trimestre dell'anno scorso. Ma tanto basta - tecnicamente - per parlare di "fine della recessione". Che però è durata - tecnicamente - più di tre anni con una perdita di Pil superiore al 5% (oltre il 10, se rapportato al periodo pre crisi 2008). Ragion per cui ci sarebbe ben  poco da festeggiare...

Se poi si va a guardare i dati disaggregati, la gioia dovrebbe essere anche minore. Diminuiscono infatti i consumi (-0,1% rispetto al trimestre precedente), mentre crescono in modo più consistente gli investimenti fissi lordi (+1,5%). Anche dal lato degli scambi con l'estero le cose non vanno benissimo, visto che le importazioni sono aumentate (1,4%) e le esportazioni sono rimaste stazionarie.

In particolare, una grossa mano è venuta dal settore "primario", ovvero dall'agricoltura, non dall'industria o dal terziario. Questa componente ha pesato addirittura per un +6,0%, mentre l'industria ha registrato appena un +0,6%, con i servizi rimasti a zero. Ma in termini tendenziali (ossia su base annua, non trimestrale), il valore aggiunto dell'agricoltura è cresciuto soltanto dello 0,2%, quello delle costruzioni è diminuito dell'1,6%, quello dell'industria in senso stretto dello 0,4%, mentre quello dei servizi è cresciuto dello 0,1%.

Vi pare un quadro di cui gioire? Se credete di sì, guardate meglio il grafico in apertura...

Il rapporto dell'Istat.

Le serie storiche.

Fonte

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