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27/04/2015

Maugeri e l’Eldorado Iraniano

Periodicamente Leonardo Maugeri, ex Direttore Strategie e Sviluppo dell’ENI, torna alla ribalta con articoli sulla stampa generalista che decantano le potenzialità di sviluppo di un qualche ramo dell’industria petrolifera; sostanzialmente vi sarebbero aree destinate a divenire dei nuovi Eldorado petroliferi.

Questa volta lo sguardo di Maugeri si sofferma sull’Iran, a cui dedica un interessante articoletto uscito recentemente su Repubblica.

Gli argomenti “tecnici” a favore di una ripresa della produzione petrolifera iraniana si concentrano su un maggior sviluppo tecnologico e sull’apertura di nuovi giacimenti: questi due fattori combinati dovrebbero portare la produzione, secondo Maugeri, a 4 milioni di barili al giorno, incrementando quindi di circa 1 milione di barili l’attuale produzione iraniana.

In effetti – dando per buoni i dati sul tasso medio di recupero citati da Maugeri – ci sarebbero dei notevoli passi in avanti da fare per arrivare al tasso medio di recupero globale, attualmente del 35%.

Il problema però è che si tratterebbe di applicare nuove tecnologie a pozzi ultra maturi e che, salvo casi del tutto eccezionali, l’incremento di produzione sarà quindi probabilmente modesto; Maugeri stesso peraltro riconosce correttamente che questi pozzi sono stati scoperti “decine e decine di anni fa”.

Naturalmente nel caso di pozzi ancora da sviluppare una nuova tecnologia può essere molto remunerativa; qui però vi è un problema inverso rispetto a quello dato da giacimenti maturi, ovverosia il fatto che diventa davvero difficile stabilire la quantità di petrolio che potrà essere estratta.

Vale la pena ricordare sempre che la conoscenza di un giacimento cresce con il tempo di sfruttamento e che quindi in questo momento è difficoltoso fare previsioni certe sulle future quantità che verranno effettivamente prodotte.

Infine vi è da ricordare un fatto ancora più banale, ovverosia che una qualsiasi ripresa dell’economia mondiale divorerebbe in un attimo qualsiasi incremento di produzione iraniana (o anche dell’intero Opec) e questo renderebbe l’Eldorado di cui parla Maugeri duraturo tanto quanto lo può essere un fuoco d’artificio.

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