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09/04/2018

Scuolebelle. Liberiamo gli schiavi

A leggere il comunicato a firma dei segretari generali cgil cisl uil “comparto scuolebelle” i quali esultano, dopo avere appreso dalla stampa, dalla tv la manifesta intenzione del MIUR di volere internalizzare gli ex LSU-ATA ci si incazza.

Ed il motivo è semplice. Correva l’anno 2011 quando seduti ad un tavolo governativo, TUTTI INSIEME, hanno deciso di avviare le gare CONSIP. Una realtà assunta con la direttiva n°55 del 30 Giugno. Da quel giorno ed ancora prima, inizia il lungo calvario dei lavoratori LSU che più volte abbiamo denunciato.

Oggi, in Italia cambia il vento, ed i soliti compagni di merende cercano di scrollarsi di dosso le responsabilità. Cercano di togliere la sporca tovaglia che ha sempre nascosto le immani angherie perpetrate a danno dei lavoratori. Aziende che non pagano (vedi lotto 5) decurtazioni, banca ore (per fortuna respinta dal Tribunale di Agrigento) il silenzio della CONSIP, svegliata ultimamente da questa O.S. Per non parlare della organizzazione del lavoro, dei “portaborse” travestiti da padroni delle Filande. Non basterebbero centinaia di pagine, per descrivere lo scempio, il degrado dell’uomo lavoratore, privato della propria dignità.

Vogliamo ricordare ai signori Generali che basterebbe andare indietro nel tempo per analizzare il fallimento del progetto.

Anno 2012, quando l’allora ministro decise di acquistare i servizi tramite la centrale unica mettendo fine agli affidamenti diretti. Nel 2015, con il ddl “Buona Scuola” di Renzi, arriva la prima proroga fino a luglio 2016. Da premettere che a marzo del 2016 il decreto Scuola ha spostato la scadenza a fine anno, così come per il progetto “scuole belle” e le convenzioni che nel frattempo erano scadute. Si arriva così a dicembre 2016. Arriva il referendum e scatta la terza proroga per altri otto mesi.

Nonostante i pareri dell’Antitrust e dell’Anac e le evidenze, il progetto viene prorogato ancora. Raffale Cantone ad aprile 2016 invia al Parlamento e alla Procura di Roma un parere durissimo nel quale chiede di smettere una volta per tutte la pratica delle proroghe che sono “sistemi derogatori inidonei a risolvere rilevanti problematiche sociali”. In questo antico e affascinante gioco delle tre carte la soluzione per sistemare gli LSU non si trovò.

Come USB dal primo giorno ci siamo rimboccati la maniche, denunciando all’ANAC la “puzza” che emanava il progetto “scuolebelle”, presentando a giornali e tv il “Libro Nero”. Tutto questo, mentre i Generali continuavano a sottoscrivere accordi, uno dopo l’altro. Accordi che hanno permesso alle aziende di schiavizzare un’intera categoria. Vergogna.

Ricordo una frase del Teologo Gianfranco Ravasi: “Oggi non ci si vergogna più perché si è venduta la coscienza morale”.

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