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15/03/2018

Genova multa i poveri che cercano cibo nella spazzatura. E’ il nazismo politicamente corretto

La giunta di destra di Genova, applicando la legge Minniti sul decoro urbano, ha deciso di multare con 200 euro i poveri che cercano da mangiare. Poi l’assessore alla sicurezza, il leghista Garassino, ha aggiunto che queste misure saranno applicate “con umanità”. Buffone, fa il generoso su ciò che non potrà riscuotere mai. Il sindaco Bucci ha aggiunto che Genova è città turistica e certe scene di miseria non si devono vedere. Per eliminare queste brutte visioni ed ogni vagabondaggio fastidioso la giunta ha anche deciso di riempire di sbarre di ferro i luoghi ove prima ci si poteva sedere. Mancano filo spinato e corrente elettrica, ma arriveranno.

Ora il PD, che ha votato quelle leggi Minniti che affrontano le questioni sociali come arredamento cittadino, esprime ipocrita scandalo per le decisioni della giunta genovese. Che ha ben ragione a rispondere: stiamo applicando le leggi del governo Gentiloni.

Il ministro Minniti non ha avuto l’apprezzamento dell’elettorato, ma ha ricevuto quello di tutto il palazzo di destra e sinistra. Anzi è stato ben giudicato anche da parte di chi quel palazzo lo contesta, come Di Battista.

Minniti ha stabilito per legge che i poveri, chi soffre e ancor di più lotta, sono una offesa al bell’aspetto delle nostre città; e pertanto vanno affrontati con misure di polizia, Daspo, multe. “Devono sparire”, urlava il funzionario di polizia che voleva spezzare le braccia ai rifugiati di Piazza Indipendenza a Roma. Non devono mangiare, rispondono a Genova.

È vero in fondo che oggi solo piccole minoranze fanatiche sono razziste sulla base del colore della pelle. È altrettanto vero però che tutto il potere alimenta l’odio razziale verso i poveri. Anche le irrisioni ai meridionali in presunta fila per il reddito di cittadinanza fanno parte di questo razzismo.

La lotta alla povertà non si fa e non si vuole fare, quella ai poveri invece viene organizzata con meticolosa precisione. E viene giustificata e banalizzata come problema di decoro e buon aspetto delle nostre città, dove si deve poter fare affari in santa pace, senza che di quegli affari si vedano gli effetti. I poveri devono sparire, comunque.

È la banalità del male, il nazismo politicamente corretto del terzo millennio

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