Presentazione


Aggregatore d'analisi, opinioni, fatti e (non troppo di rado) musica.
Cerco

22/03/2018

Alla Casa Bianca bin Salman porta 400 miliardi, Trump la guerra in Yemen

L’erede al trono saudita, Mohammed bin Salman, è in questi giorni in visita alla Casa Bianca, tappa di un lungo viaggio intrapreso a marzo dal delfino – da molti considerato il monarca ufficioso – e volto nuovo saudita. O almeno così si presenta, come l’innovatore e il riformatore, l’ideatore del pacchetto di riforme Vision 2030, che nascondono un’identica ideologia politica e identiche forme di discriminazione contro donne, migranti, minoranze.
 
Ma il presidente Usa Trump non poteva che accoglierlo con tutti gli onori a Washington, definendo l’Arabia Saudita prima del meeting a porte chiuse “un paese amico, un grande acquirente e un investitore nell’economia statunitense”. Tutto vero: Riyadh non è solo il principale importatore di armi Usa e occidentali del mondo, ma è anche il paese che ha investito e investirà miliardi nell’economia interna Usa, programmi che creeranno 40mila posti di lavoro e permettono a Trump di insistere sui propri slogan politici. Ed è il paese che, insieme a Israele, tiene aperta la via del conflitto con l’Iran, arcinemico di questa amministrazione.

E nello Studio Ovale è giunto l’annuncio a sorpresa del delfino saudita: se lo scorso anno un accordo tra i due paesi aveva portato alla firma di investimenti per 200 miliardi, Mohammed bin Salman ha alzato la posta e parlato di 400 miliardi nei prossimi dieci anni.

L’intesa tra i due si era consolidata lo scorso maggio, a pochi mesi dall’elezione di Trump, nel primo viaggio del presidente in Medio Oriente: nella capitale saudita aveva incontrato tutti i leader dell’area sunnita, firmato accordi miliardari di vendite d'armi con Riyadh e gettato le basi per la crisi con il Qatar che sarebbe esplosa di lì a poche settimane. E i rapporti si consolidano: in questo viaggio negli Usa, Mohammed bin Salman ha intenzione di discutere l’acquisto di tecnologie per sviluppare il proprio programma nucleare – quello che all’Iran è vietato – che, specifica la sua delegazione, sarà volto a scopi civili e non all’arricchimento dell’uranio.

Ma il principe non visiterà solo la Casa Bianca. In programma ci sono incontri con i rappresentanti delle principali aziende e multinazionali di stanza negli Usa, tra cui Apple, a New York, Boston, Los Angeles, San Francisco, Seattle e Houston.

E mentre Mohammed bin Salman incontrava Trump, il Senato Usa affossava la risoluzione che chiedeva di sospendere il sostegno di Washington alla guerra contro lo Yemen. Con 55 voti contro e 44 a favore la richiesta – mossa sulla base del War Powers Act del 1973 che dà al Congresso il potere di introdurre risoluzioni per il ritiro delle forze Usa da un conflitto – è stata bocciata.

Fonte

400 miliardi di dollari che dovrebbero generare 40 mila posti di lavoro. Conti alla mano ne viene fuori che ogni posto di lavoro necessita di un investimento di 10 milioni di dollari. E' evidente che qualcosa di grosso non funziona...

Nessun commento:

Posta un commento