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15/02/2018

L’internazionale della solidarietà. Per un Mediterraneo della pace e dell’incontro

C’è un mare che ci accomuna, ed un avversario che ci toglie i diritti ed il futuro.

E’ un avversario che mentre ci sfrutta riesce a metterci l’uno contro l’altro. E’ un avversario che ci fa sentire in colpa perché non riusciamo a trovare lavoro dopo averci tolto questo diritto. E’ un avversario che ci vorrebbe isolati, ansiosi, incapaci di metterci insieme.

I giovani tunisini scappano dalla loro terra perché non c’è lavoro e per l’austerity imposta dal Fmi, altrettanto fanno i giovani italiani del sud per effetto delle ricette imposte dalla BCE. I primi sono costretti ad emigrare con un barcone, i secondi con i voli Ryanair.

Il Mar Mediterraneo ha un male comune che lo accomuna, la disoccupazione, la sottoccupazione, il lavoro nero e lo sfruttamento. I governi neoliberisti hanno reso questo mare frontiera chiusa, ci hanno recintato nell’austerità e ci governano con la paura. Impongono la crisi che producono a tutti noi, in Grecia, in Francia, in Egitto. E’ la guerra dei ricchi contro i poveri, ed è guerra economica, militare, è stato di polizia.

In Italia siamo stati sconfitti molte volte dal nostro avversario, talmente tante volte che sembravamo dispersi per sempre. Ma noi siamo anche il paese della resistenza, e resistendo nel giorno per giorno abbiamo capito che si poteva tornare a vincere. Abbiamo capito che la solidarietà dal popolo per il popolo è più forte della paura che diffonde chi ci governa.

Così abbiamo riscoperto le radici dell’antica lotta che riuniva in un patto di mutuo soccorso i subalterni, i senza potere, ed abbiamo cominciato a fare prima ancora di parlare. Sono nate così reti di solidarietà popolare che contrastano il caro vita, che intervengono sui bisogni primari come quello alla cura, al diritto all’abitare, all’istruzione. Giorno dopo giorno, mese dopo mese, questa foresta di pratiche sociali cresce in silenzio mettendo radici in Italia, interviene dove lo stato sociale si ritira, rivendica il potere popolare perché vuole affermare i diritti e la democrazia. E’ il NOI collettivo che diventa argine di umanità contro la xenofobia e l’ingiustizia. Potere al popolo è parte di tutto questo, perché molti dei suoi soggetti, molti dei suoi militanti vengono da queste pratiche.

Potere al popolo si impegnerà per difendere e far crescere tutto questo, per estendere le pratiche sociali e collegarle in tutto il mediterraneo. Per questo riteniamo l’appuntamento di domani a Napoli con Jean Luc Melenchon estremamente importante, perché è la premessa per costruire nel Mar Mediterraneo una nuova internazionale, quella dell’umanità e della solidarietà contro la barbarie del neoliberismo.

Vi aspettiamo domani a Napoli, dalle 16 all’Ex OPG Occupato. Apriamo una strada al futuro!

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