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19/01/2018

Francia. La lotta paga

I difensori dell’ambiente hanno vinto una delle più lunghe battaglie in corso in Francia e in Europa. Dopo decenni di proteste hanno ottenuto l’abbandono del progetto dell’aeroporto regionale di Notre-Dame-des-Landes.

Mercoledì il governo di Parigi ha ufficialmente rinunciato alla costruzione della nuova infrastruttura nella località della Francia occidentale, vicina a Nantes. Il primo ministro, Edouard Philippe, ha annunciato lo sgombero della zona, occupata da anni da militanti decisi a contrastare la realizzazione del faraonico quanto assurdo progetto.

Il governo del presidente Emmanuel Macron intende porre fine ad un conflitto che dura da ben 45 anni. Il primo ministro Philippe ha dichiarato che era ormai impossibile risolverlo e che l’aeroporto aveva provocato una «spaccatura» della società francese. In cambio, si procederà ad un ammodernamento dell’aeroporto di Nantes.

Greenpeace e le associazioni locali per la difesa dell’ambiente parlano di vittoria. I rappresentanti politici regionali accusano il governo di «tradimento». L’amministrazione comunale socialista di Nantes, un comune guidato dal 1989 al 2012 da Jean-Marc Ayrault, grande fautore dell’opera, ex primo ministro e ministro degli Esteri di François Hollande, parla di «disprezzo della democrazia».

In un referendum, nel luglio 2016, una risicata maggioranza di votanti si era pronunciata per il nuovo aeroporto.

Il primo progetto risale al lontano 1963. Fin dagli anni '70 la resistenza degli abitanti della zona interessata, agricoltori e allevatori, è fortissima. Denunciano fra l’altro il problema dell’inquinamento acustico e i pericoli incorsi dalle specie protette presenti nel territorio, oltre a quello della distruzione di oltre 1.600 ettari di terreni coltivabili. Almeno 150 militanti occupano l’area da anni e ne rendono difficile l’accesso attraverso la rete stradale locale.

Il 31 marzo viene indicato dal governo come il termine ultimo per uno sgombero volontario della zona. Altrimenti, minaccia, gli occupanti “illegali” verranno sgomberati con la forza. Già adesso giornali, radio e TV diffondono notizie a profusione sull’entità delle forze di polizia che verranno impiegate in un intervento che si prospetta difficile. Gli occupanti annunciano che intendono resistere.

Dietro la delusione dei sostenitori del progetto si celano gli enormi interessi delle imprese coinvolte, uniche beneficiarie dell’inutile, enorme infrastruttura. Prima fra tutte il gruppo Vinci (183.000 dipendenti e un giro d’affari di 38 miliardi di euro nel 2016), gestore dell’attuale aeroporto di Nantes ed ex concessionario di Notre-Dame-des-Landes per la durata di 55 anni, che potrà contare comunque su un indennizzo da parte dello Stato, cioè dei contribuenti francesi, dell’ordine di 350 milioni di euro.

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