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23/12/2017

Il razzismo verso i poveri

Penso che il sindaco di Como sia una persona spregevole. Lo è per le vergognose ordinanze contro i poveri della sua città e ancora di più per le balbettanti giustificazioni che poi ha addotto. Faccio il mio dovere, obbedisco agli ordini, pardon applico la legge. Le abbiamo già sentite queste terribili parole, che nella loro banalità hanno coperto il peggiore dei mali. La legalità senza giustizia, solidarietà e umanità produce mostri.

È vero però che lì si sta davvero applicando una legge, quella di Minniti e Orlando che parla di decoro urbano e tratta di persone. Quando una legge considera i poveri un danno all’arredamento delle città, siamo già nella barbarie. “Devono sparire” urlava il poliziotto che minacciava di rompere le braccia agli inquilini sgomberati dal palazzo via Indipendenza a Roma. Come spariscono i migranti nel deserto libico grazie agli accordi che i governi europei fanno con i tagliagole del posto.

I poveri, quale che sia il colore della loro pelle, devono scomparire. La loro presenza infastidisce i bravi cittadini, che vogliono poter fare le compere, senza che qualcuno ricordi loro che quelli che vedono sono solo l’avanguardia di un popolo di 11 milioni di persone, solo nel nostro paese. E se comparissero tutti? Mamma mia.

I poveri devono sparire, soprattutto nelle società che ne producono sempre di più. Non deve sparire la povertà, ma chi ne è colpito. Nell’Inghilterra del 1500 ove nasceva il capitalismo re Enrico VIII faceva impiccare i poveri a migliaia. In fondo oggi si danno solo multe e Daspo, un poco di progresso c’è stato.

Non fate gli ipocriti allora, voi che oggi vi scandalizzate per il sindaco di Como e ieri avete approvato le leggi che egli sta applicando. E i bravi cittadini di Como che vogliono mostrarsi più vicini alla ricca Svizzera, in fondo sono sinceri quando si offendono se gli si dà dei razzisti.

Se uno sceicco di pelle scura aprisse da loro una nuova banca o comprasse la squadra di calcio, ne sarebbero ben contenti lo accoglierebbero coi più servili dei sorrisi. Solo pochi imbecilli vogliono che si discrimini per il colore della pelle, ciò che davvero conta per tanti altri è invece quanto è pieno il portafoglio.

Il razzismo di oggi, quello che davvero ci minaccia, è rivolto verso i poveri. L’eugenetica oggi è sociale. E le sue radici ideologiche le trovate più nel Trattato di Maastricht che nel Mein Kampf.

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