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19/10/2017

Kurdistan iracheno - Barzani sospende le elezioni del 1 novembre

La crisi con il governo centrale a Baghdad e gli scontri armati tra Pershmerga curdi e l’esercito governativo per il controllo di Kirkuk, hanno spinto le autorità del Kurdistan iracheno a sospendere i preparativi per le elezioni presidenziali e parlamentari, in programma per il primo novembre. La Commissione elettorale ha prima spiegato di essere in attesa di una decisione in merito del Parlamento curdo che avrebbe dovuto riunirsi ieri ma la seduta è stata rinviata per divergenze tra i partiti riguardo proprio le elezioni. Poi è giunta la decisione di rinviare le consultazioni.
 
E’ una nuova battuta d’arresto per i leader curdi e in particolare per il presidente Massud Barzani sempre più sotto attacco. Il presidente turco Erdogan, un nemico delle aspirazioni curde ma che era stato, per motivi di opportunità, uno dei suoi principali alleati, ieri l’ha criticato pesantemente per avere cercato di impossessarsi di Kirkuk e per avere provocato l’attuale situazione di instabilità con il referendum sull’indipendenza del Kurdistan del mese scorso. “Che diritto avete di fare rivendicazioni su Kirkuk? Che storia avete a Kirkuk?”, ha tuonato il presidente turco. Erdogan ha addirittura invitato la popolazione curda a “punire” i suoi leader, tra cui proprio Barzani. Secondo il ministro degli esteri turco, Mevlut Cavusoglu, il ritorno di Kirkuk sotto il controllo di Baghdad ha corretto “l’errore” commesso da Erbil, che a suo dire ha “calcolato male” le conseguenze del referendum, immaginando che “avrebbe ottenuto ulteriori guadagni”.

Le forze governative irachene intanto sono arrivate ieri alla diga di Mosul, dove la società Trevi sta effettuando lavori di consolidamento con la protezione di 500 soldati italiani. I Peshmerga curdi hanno ceduto il controllo dell’area all’esercito di Baghdad con “un ordinato trasferimento di poteri”, hanno comunicato le autorità governative, che non ha comportato alcun combattimento. In Iraq le forze di Baghdad, che lunedì avevano ripreso ai curdi la provincia di Kirkuk, ricca di petrolio, hanno continuato ad estendere la loro presenza anche in altre aree che erano state occupate dai Peshmerga durante i combattimenti contro l’Isis, pur non facendo parte della regione autonoma del Kurdistan.

Intanto unità di commando dell’esercito turco continuano l’operazione militare avviata lunedì nell’Iraq settentrionale per impedire, spiega Ankara, “ai militanti del Pkk (Partito dei lavoratori del Kurdistan) di minacciare la sicurezza del confine”. L’operazione Zap, dal nome della regione curdo-irachena dove viene condotta, è il primo intervento di terra contro il Pkk. Nella stessa aerea, la Turchia compie regolarmente attacchi aerei.

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