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16/05/2017

Nazisti a Pavia, con la scusa dei libri

Questi sono i risultati dell’omissione di memoria scientemente perpetrata nel corso di questi anni da una pseudo – cultura che, per motivi di immediata raccolta di consenso, non intende più distinguere nei fatti delle grandi tragedie della storia in modo da consentire una indifferenza politica.

Indifferenza politica che così si trasforma in un inaccettabile deserto morale nel quale si nascondono i germi della dissoluzione sociale e culturale che sembrano dominare il panorama di una società individualista e meschina nella quale la politica appare soltanto come un “affare di potere” o più semplicemente “un affare”, tralasciando ogni senso di possibile “appartenenza etica”.

Non basta associarci allo sdegno dell’ANPI, servono mobilitazione sociale e vigilanza democratica anche al riguardo di piccoli fatti quotidiani che possono apparire marginali ma che in realtà si muovono nella stessa direzione di questi gravissimi episodi.

Non dimenticare e non sottovalutare.

QUESTA NOTIZIA:

Pavia, libro razzista all'università. L'Anpi: "Iniziativa promossa dalla casa editrice di Freda. Mai più".

Il volume Il campo dei santi di Raspail portato al collegio Valla dal circolo di estrema destra 'Ordine Futuro Pavia'. Protesta anche l'associazione dei familiari delle vittime di piazza Fontana.

Una lettera aperta di protesta è stata mandata dall'Anpi e dall'associazione dei familiari delle vittime di piazza Fontana al rettore del collegio Lorenzo Valla e al rettore dell'Università degli Studi di Pavia dopo una presentazione del libro Il campo dei santi di Jean Raspail organizzata all'interno dell'ateneo dal circolo di estrema destra 'Ordine Futuro Pavia'. L'ennesimo episodio che testimonia come i movimenti di estrema destra stiano cercando di rialzare la testa e conquistare nuova visibilità.

Pubblicato nel 1973, ambientato negli anni ’90, il libro presentato a Pavia descrive le conseguenze, per l’autore devastanti, di un'immigrazione di massa sulla civiltà occidentale. Scrive il presidente dell'Anpi provinciale Roberto Cenati nella lettera firmata anche da Carlo Arnoldi "ciò che ci ha profondamente addolorato, oltre al taglio xenofobo e razzista del testo, è che l'iniziativa è stata promossa anche dalla casa editrice Ar fondata da Franco Freda, riconosciuto responsabile con Giovanni Ventura della strage di piazza Fontana, con sentenza della Corte di Cassazione del 2005, ma non più processabile perché precedentemente assolto in via definitiva, per insufficienza di prove".

Nella lettera di protesta rivolta al rettore si spiega che nel "catalogo di questa casa editrice comprende opere di Hitler, Mussolini e Goebbels, oltre a classici dell’antisemitismo come i Protocolli dei savi di Sion”. Anpi e associazione familiari vittime piazza Fontana chiedono all'università e al collegio "un Vostro autorevole intervento per impedire che iniziative di questo tipo, che offendono profondamente la nostra coscienza di cittadini e i sentimenti dei familiari delle vittime della terribile strage di piazza Fontana, possano svolgersi in un luogo avente come missione la formazione culturale delle giovani generazioni, la loro sensibilizzazione ai principi della legalità e della democrazia su cui si fonda la Costituzione repubblicana".

Fonte

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