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31/01/2017

Il lavoro vero fatica a passare in tv

Stasera (ieri, ndr) siamo andati in onda su Presa Diretta, un interessante servizio sullo stato del lavoro in Italia. All'Ex OPG sono venuti perché cercavano storie di lavoratori a nero, e quale posto migliore di Napoli? Noi abbiamo detto ok, però non facciamo la cosa pietistica che i poveri lavoratori si lamentano e pregano che qualcuno gli dia una mano, noi vogliamo parlare soprattutto della lotta, della campagna contro il lavoro nero che stiamo facendo, delle vittorie che stiamo ottenendo. La giornalista dice ci sto, e aggiunge che per quanto la pagano e per come deve lavorare forse anche lei si rivolgerà al nostro sportello. Era seria, non era una battuta.

Ovviamente alla fine la puntata va in onda senza l'intervista al compagno che spiega quali risultati, inediti in città, abbiamo già ottenuto. Questioni di tempo, ci dicono. Vabbè però almeno un'inquadratura al nostro manualetto la potevano fare. O dire che erano venuti dentro a un centro sociale. cioè fare uscire che, mentre i sindacati se ne fottono dei giovani a nero, c'è qualcuno che sta provando a organizzarli.

Poi si capisce perché: Iacona fa il resto del servizio in Svezia, dove per i lavoratori sarebbe una pacchia perché imprese, governo e sindacati si mettono d'accordo e il "valore del lavoro" è riconosciuto. Passa il tempo a fare improbabili paragoni fra l'Italia (60 milioni di persone, eredità storiche pesanti) e la Svezia (8 milioni di abitanti e tanta bambagia), ignora che le multinazionali svedesi saccheggiano e depredano in tutto il mondo e poi si lavano un po' la coscienza in casa propria. Ignora cioè che il welfare svedese è fondato sull'imperialismo e che i corsi di formazione che il sign. Ericsson paga per dare una possibilità ai suoi lavoratori licenziati sono finanziati con il pluslavoro dei lavoratori Ericsson italiani.

Ma ok, è la televisione, uno si dice. E Iacona mica è Lenin, lo sapevamo. E tutto sommato la parte di denuncia del servizio è fatta molto bene. Però la scelta politica di tagliare su Napoli mi pare evidente. Iil messaggio che la trasmissione vuole mandare infatti è: facciamo come in Svezia, o meglio, come Iacona pensa funzioni in Svezia: gli imprenditori devono essere meno ladroni, i sindacati più responsabili, il governo più buono. Soluzione del tutto moralistica, irrealizzabile, tipica dei piccolo-borghesi.

Il messaggio che invece volevamo mandare noi è: autorganizzati, lotta, imponi da subito le tue istanze agli organi proposti al controllo, sfrutta tutti i margini di azione nel quadro delle leggi borghesi, unisciti con i tuoi simili. Soluzione certo non facile, faticosa, ma storicamente vincente.

Comunque, se uno ora va sulla pagina di Presa Diretta trova il servizio con su scritto "Napoli capitale del lavoro nero". Noi avremmo voluto scritto sopra: "Napoli capitale del riscatto", perché crediamo che sia questa, in realtà, la vera notizia.

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