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20/08/2016

Mattarella a Comunione e Liberazione, uno scandalo da regime

Sergio Mattarella ha fatto il discorso di apertura al meeting di Comunione e Liberazione. Non varrebbe la pena di spendere fiato per le banalità delle sue parole che campeggiano sui titoli dei mass media. Il fatto scandaloso su cui si dovrebbe discutere è che il Presidente della Repubblica sia andato lì. CL è un'impresa di affari e una organizzazione sempre politicamente schierata. Non è la Croce Rossa nè qualsiasi altra organizzazione almeno formalmente neutrale. CL è organizzazione dell'integralismo cattolico e nello stesso tempo una gigantesca holding di affari sul terreno dei bisogni sociali. Formigoni, Lupi, Buttiglione sono i suoi parlamentari piu conosciuti, ma CL è andata oltre loro, prima sostenendo gli anni ruggenti dei governi Berlusconi, poi facendo lo stesso con Renzi.

Il presidente Mattarella non avrebbe dovuto andare all'assemblea di Rimini, avrebbe dovuto mandare un messaggio come normalmente fa con i congressi dei partiti, di sindacati, delle organizzazioni sociali, ambientali, del volontariato. Non mi risulta che Mattarella abbia partecipato al recente congresso dell'Anpi, nè tantomeno ad una assemblea di Emergency o dell'Arci. Non sono queste organizzazioni meritorie di una sua prolusione? O davvero il presidente vuol farci credere che CL sia una istituzione della Repubblica, come il CSM o la Corte dei Conti?

Non c'è nulla che giustifichi l'atto del presidente se non una precisa scelta di campo e di parte che segna un altro degrado del nostro stato costituzionale. Tanto più grave perché non suscita alcuno scandalo in gran parte del sistema politico e dell'informazione.

Non c'è bisogno che Mattarella non dichiari formalmente quale sarà il suo voto al referendum sulla controriforma della Costituzione. I suoi comportamenti concreti dicono a tutti da quale parte egli stia. Da quella di Renzi e di CL che lo sostiene.

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