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23/02/2016

Da Livorno a Taqaddum, soldati italiani nel triangolo iracheno della morte

Intanto citiamo la fonte, Analisi Difesa. Fonte che è indubitabilmente destrorsa ma che difficilmente sbaglia. Tanto da essere stata l'unica a informare, nel corso di quindici anni, su quale fosse la reale situazione sul campo in Afghanistan. Ecco qua cosa esce, non ancora smentito, qualche giorno fa:

Il Pentagono si lascia sfuggire la conferma della presenza di soldati italiani impegnati nella zona di Ramadi, in Iraq – come consiglieri e assistenti militari, ma non in ruoli di combattimento – per appoggiare le truppe irachene che fanno la guerra allo Stato islamico in una delle zone più violente del paese. Un ufficio stampa della Difesa americana ha descritto per la prima volta l’esistenza di una task force a guida americana chiamata Task Force Taqaddum (Tftq), dal nome della base aerea militare di al Taqaddum, tra le città di Falluja e Ramadi, e cita la presenza di militari italiani e australiani.

La fonte ufficiale non dice altro, non specifica chi sono e quanti sono e dedica quasi tutto lo spazio alle unità americane – che provengono in gran parte dai marine. Secondo un’informazione pubblicata sul Foglio il 27 giugno scorso, trenta operatori delle forze speciali italiane – appartenenti al reggimento d’assalto “Col Moschin” di stanza a Livorno – avevano appena ritirato un passaporto diplomatico al ministero degli Esteri ed erano in procinto di partire per la base di Taqaddum in Iraq.

Dalla stessa fonte è possibile reperire qualche altra informazione: ad esempio "la task force aiuta a dirigere i bombardamenti nella zona di Ramadi". Zona, dove l'Isis ha provato una serie di controffensive. Taqaddum fa parte di quello che è stato ribattezzato, anche da tanti studi militari, il triangolo della morte: Ramadi-Falluja-Tikrit, la zona a più alta e convulsa densità di combattimenti dal 2003 al 2010. Zona che oggi è di nuovo triangolo della morte dalla nascita dello stato islamico.

Nell'immagine sopra una cartina del triangolo della morte dal Wikipedia in lingua inglese.

Da qui nasce spontanea qualche domanda. Cosa dicono le autorità militari della presenza di truppe italiane nel triangolo della morte iracheno? Cosa si dice in parlamento sulla legittimità o meno della missione  Perché l'impressione, della quale farebbe sicuramente piacere una smentita, è che ci sia un silenzioso invio di truppe in Iraq. Ad esempio qualche giorno fa il ministro della difesa Pinotti ha parlato di invio di 130 soldati in Iraq per "recuperare feriti".

E siccome Erbil è nel Kurdistan iracheno, bombardato dai turchi, e gli italiani sono stati chiesti dagli Usa, anche qui non sarebbe male che una interrogazione parlamentare chiarisse effettivamente quale è il disegno italiano nell'area. Magari per contribuire a non trovarsi un domani, di fronte a una qualche catasta di morti, di quelle che impongono il solito intervento militare in grande stile "in difesa della democrazia".

Fonte

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