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31/01/2016

Francesco Boschi non era il nonno di Elena, però alcune cose meritano una riflessione

Il Boschi di cui parlava il generale Siro Rossetti, nella sua audizione davanti alla Commissione Anselmi, è il padre dell’ex vice Presidente della Banca Popolare dell’Etruria – e quindi nonno del ministro – o è un omonimo? No, ad un approfondimento successivo è emerso che si tratta di un omonimo.

Io non ho mai detto con certezza che lo sia e, infatti, il titolo aveva un vistoso punto interrogativo e nel pezzo si accennava alla possibile omonimia che, però ritenevo “improbabile” sulla base dei seguenti elementi:

- c’è un signore che si chiama Francesco Boschi (esattamente come il suo eventuale nipote);

- questo signore, nel 1971-72 era nel Consiglio di amministrazione della Banca popolare dell’Etruria, appena costituita dalla fusione di banche precedenti e presso questa banca saranno assunti e faranno carriera tanto il padre quanto il fratello della Boschi;

- come anni, è possibilissimo che il Francesco di cui ci occupiamo fosse il padre del Luigi a sua volta padre di Elena e Francesco;

- sono tutti residenti ad Arezzo o nei dintorni.

Dunque, le probabilità di una omonimia sembravano molto scarse, dato che ci sono 4 punti di contatto e le apparenze indirizzavano vigorosamente in questa direzione. Inoltre, da poco, era emerso lo strano contatto fra Pier Luigi Boschi  e Corona, che pure sembrava un ulteriore elemento in questo senso. E, invece, a quanto pare, si tratta proprio di una omonimia: capita ed è giusto ammettere di aver avuto un dubbio errato.

D’altra parte nel mio pezzo volevo sollevare il problema nell’auspicio di un chiarimento ed è utile che questo ci sia stato.

Detto questo, però, restano un po’ di cose strane da capire: come mai Francesco Boschi non risultava negli elenchi della P2?

Ieri l’anagrafe di Arezzo ha rifiutato i dati richiestigli sulla famiglia di questo Francesco Boschi asserendo che c’era una direttiva in questo senso (per inciso, una direttiva illegale perché quelli sono atti pubblici. Ne dà notizia il Fatto di giovedì 28), la cosa sembra essere rientrata ma chi ha dato una direttiva così stramba e perché?

Resta invece una conferma, è questo è il dato più rilevante ai fini della nostra curiosità, che un altro uomo della P2 sedeva nel primo consiglio di amministrazione della Banca Etruria appena istituita. Il che fa sorgere molti interrogativi su cosa è stata questa banca e quale la sua storia.

Con questo rispondo anche a qualche critica che mi è stata fatta del tipo: “ma i motivi di contrasto politico con Boschi e Renzi sono altro e questa non è una cosa seria”.

Allora: certo i motivi di contrasto politico sono altri, certo non avevo intenzione (e nell’articolo si dice esplicitamente) di delegittimare il ministro, perché, ripeto “Le (eventuali) colpe di padri e di nonni non ricadono su figli e nipoti”. Non era quello il punto, ma la formazione della Banca dell’Etruria si, quella credo che sia una cosa degna di attenzione che può spiegare anche qualche pagina del presente. Perché gli assetti di potere, in questo paese non sono solo quelli politici ma anche finanziari e, meglio ancora, quando le due cose si intrecciano. Dunque, è di questo che parliamo e su cui penso valga la pena tornarci su.

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