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22/06/2015

Ue-Grecia. L'accordo, se si farà, non ci sarà oggi

Niente accordo per oggi. Una doccia gelata ha accompagnato la conclusione dell'Euroguppo – i ministri delle finanze dell'eurozona – che doveva preparare la riunione dei capi di stato e di governo, prevista per le ore 19.

Il piano presentato da Tsipras prevederebbe il blocco dei pre-pensionamenti a partire dal primo gennaio 2016 e l'aumento della “tassa di solidarietà” per le persone fisiche con redditi superiori a 30mila euro l'anno e per le società che hanno utili superiori ai 500mila euro, oltre al taglio automatico (clausola di garanzia) della spesa se si sfora il limite dello “zero deficit”.

Inoltre, sarebbe stato accettato l'obiettivo richiesto dai creditori di raggiungere un avanzo primario dell'1% del Pil, ma mantenendo tre aliquote Iva (i creditori ne chiedono invece due e la fine dell’Iva speciale per le isole) e portando più prodotti alla fascia del 23%.

«Le proposte greche – ha spiegato il vice-presidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis – sono un passo nella giusta direzione ma serve altro lavoro con le istituzioni. Un nuovo Eurogruppo sarà convocato in settimana. Abbiamo bisogno di un accordo nei prossimi giorni».

La colpa, secondo le dichiarazioni più tranquillizzanti, sarebbe stata soltanto del poco tempo a disposizione, come ha cercato di far intendere il presidente delle stesso Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem: "Visto il poco tempo che le istituzioni hanno avuto per analizzare le nuove proposte, non abbiamo potuto dare una visione finale. Ci hanno dato una prima impressione, ora parte subito il lavoro tecnico per fare i calcoli e raggiungere un accordo in settimana".

Per tamponare la situazione delle banche elleniche, alle prese nei giorni scorsi con prelievi di dimensioni record, la Bce avrebbe dato il via libera ad un aumento della liquidità d'emergenza disponibile di 1,3 miliardi, portando il totale previsto dal meccanismo chiamato Ela a 87,2 miliardi.

Ma non ci devono essere soltanto problemi tecnici da risolvere facendo i calcoli. Il ministro tedesco Wolfgang Schaeuble, entrando all'eurogruppo, aveva addirittura negato di aver ricevuto alcuna nuova proposta da parte greca: "Non c'è niente di nuovo, non abbiamo ricevuto proposte di sostanza dalla Grecia, non si può preparare un summit senza di esse". Solo una dichiarazione di Angela Merkel, che stava in quel momento a Magdeburgo ma è attesa in serata a Bruxelles, teneva aperta la porta a un possibile accordo, anche se non nella giornata di oggi: "Se l'intesa e la decisione su Atene non arrivano oggi, ci sono ancora molti giorni di tempo in questa settimana per arrivare a una decisione". Ma sembra evidente che Merkel tiene d'occhio le variabili geostrategiche (vedi qui) molto più di quanto non faccia Schaeuble, animato dalla volontà di schiacciare definitivamente la resistenza ellenica.

In ogni caso, spiega il portavoce della Commissione europea, solo per caso un greco, Margaritis Schinas, la Troika sta valutando solo una proposta: "quella che ha la firma del premier greco".

Le borse, per il momento, non sembrano aver perso "fiducia" nella possibilità di arrivare a una conclusione che tenga la Grecia dentro Ue ed euro. Tutte quelle europee guadagnano in media circa due punti percentuali.

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