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25/06/2015

E' scontro tra Venezuela e Colombia per zona contesa

È di nuovo tensione fra i governi di Colombia e Venezuela. Dopo gli scontri tra gli ex presidenti Uribe e Chávez, circa i presunti legami del chavismo con le Farc, ora è la volta della rinnovata contesa per la zona marittima de La Guajira, i cui confini non sono stati ancora demarcati da una commissione bilaterale, secondo quanto prevede un trattato vigente. I negoziati per le frontiere marittime sono sospesi da sei anni.

Negli ultimi giorni si è assistito a un botta e risposta di note ufficiali tra i Ministeri degli Esteri e di dichiarazioni a distanza dei capi di Stato Nicolas Maduro e Juan Manuel Santos in seguito a un decreto del presidente venezuelano, il quale stabilisce “zone operative di difesa integrale marittima e insulare” e prevede anche l’invio di truppe nelle zone contese tra i due paesi e tra Venezuela e Guyana. “Si riconosce l’esistenza di aree marittime ancora da delimitare”, dice l’atto firmato dal presidente, che “richiedono l’attenzione dello Stato venezuelano fino a che non si stabilisca una demarcazione definitiva in modo amichevole”.

Il provvedimento era volto a riaffermare la sovranità nella Esequiba, una zona di un’estensione pari a mezza Italia contesa alla Guyana, poiché il governo guyanese sorretto da Ue e Stati Uniti aveva appena autorizzato l’esplorazione petrolifera della zona a una multinazionale statunitense. Tuttavia era oggetto del decreto anche La Guajira. Ciò ha provocato le proteste formali colombiane, nelle quali si condanna l’azione unilaterale venezuelana sulla zona. Maduro ha definito “esagerata” la protesta colombiana, ed ha risposto con l’invito a riprendere i lavori della Commissione Binazionale di Alto Livello (Coban), per dirimere la questione. Santos ha risposto accettando la proposta venezuelana, ma ha puntualizzato: “Vogliamo che rispondano al contenuto della nostra protesta, che ci diano spiegazioni e che rettifichino il contenuto di quel decreto, e allora, molto volentieri convocheremo la Coban per continuare a negoziare una soluzione a questo problema”.

La risposta scritta da Caracas recitava: “La Repubblica Bolivariana del Venezuela è sorpresa dal tenore delle dichiarazioni del Governo della Colombia, che si scandalizza ed esagera i ricatti e le menzogne mediatiche che cercano di sostituire i validi canali diplomatici e il dialogo dovuto fra paesi vicini”.

Nella nota, tuttavia, si ribadisce l’accordo circa la convocazione della Commissione Binazionale e si “ratifica i vincoli di amicizia e unione tra entrambe le repubbliche”, non prima di sottolineare che il Venezuela “ha rispettato, rispetta e rispetterà tutti i trattati internazionali validamente firmati” e di ripudiare “le campagne antivenezuelane cariche di odio che, da Bogotà, sottoscrivono e promuovono elementi oligarchici locali”. “È nel dialogo leale e fraterno che troveremo la strada per rapporti di rispetto e uguaglianza”, conclude la nota.

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