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24/06/2015

Corea del Nord


Kim Jong Un non è tipo che possa ispirare la più flebile simpatia, certamente è un tiranno sanguinario ed un personaggio umanamente repellente. Su questo non abbiamo dubbi di sorta. Ma siamo sicuri che sia il pazzo alla Caligola che ci stanno dipingendo?

Mi spiego meglio: che abbia eliminato buona parte del gruppo dirigente coreano, compreso lo zio e altri parenti, è un fatto pacifico. Già appaiono meno credibili le modalità efferate delle esecuzioni: a colpi di cannone, sbranati da cani affamati ecc.

Anzi l’ultima volta, con un generale reo di essersi addormentato durante un suo discorso, sarebbe stato usato un cannone antiaereo. Può darsi che questo faccia parte di una “strategia del terrore”, per cui proprio le modalità feroci dell’esecuzione sarebbero funzionali al suo potere, anche se dobbiamo dire che, poi, almeno la storia dei cani è stata fortemente messa in dubbio e, molto probabilmente, è stata una trovata propagandistica dei suoi nemici. Comunque, di questo non valer la pena di scrivere.

Quello che, invece, desta perplessità sono le motivazioni francamente futili: uno che ha fatto sesso durante il mese di lutto nazionale seguito alla morte del padre, un altro che si è addormentato, un altro ancora che avrebbe riso fuori tempo durante un suo discorso. Solo nel caso dello zio (che bella famiglia!) si accennò ad un tentativo di colpo di Stato per deporlo, ma la cosa finì lì. E, invece, credo che proprio di lì occorra iniziare.

Ultimamente vedevo una foto dei funerali di Kim Jong-il (il padre) in cui, intorno al feretro, si riconoscevano le maggiori personalità del regime (come è nella liturgia dei paesi “socialisti”) ed erano indicati con un cerchio rosso quanti, nel frattempo, sono stati eliminati: tutti, semplicemente tutti.

Dunque, la prima cosa evidente è che Kim Jong-un ha eliminato tutto il gruppo dirigente che attorniava il padre e questo fa capire quanto siano pretestuose le motivazioni ufficiali. Ma, se questo è facile da dedurre, meno facile è capire il perché. Ovviamente, Kim il piccolo avrà voluto eliminare il vecchio gruppo dirigente per metterci gente sua, ma questo, a sua volta, pone un’altra domanda: dove porta questo cambio di cavalli? Si tratta solo di un avvicendamento di persone magari per ragioni dinastiche?

In effetti, come si sa, la sorella di Kim (esclusa dalla successione che avviene solo in linea maschile) ha ambizioni politiche che coltiva con il marito, alto ufficiale, e questo potrebbe far temere colpi di mano. Però, sin qui non è giunta notizia della eliminazione di sorella e cognato.

Dunque, resta un rebus: capire dove porta questo avvicendamento nel gruppo dirigente. Dal punto di vista interno non pare che siano in vista novità di sorta; si è accennato a possibili riforme economiche ma la cosa è durata solo pochi giorni e dopo non se ne è parlato più. Il tema caldo è quello della politica estera e della difesa, o meglio del programma nucleare. A quanto pare Kim ha tutte le migliori intenzioni di proseguire il programma nucleare del genitore e dovrebbe essere molto prossimo alla costruzione della bomba nucleare. Il governo nord coreano ha sempre avuto una speciale relazione con Pechino. Non che i cinesi abbiano mai fatto salti di gioia per alleati così, però hanno sempre fatto da grande protezione, non desiderando avere altre potenze ostili ai confini. Ed i nord coreani hanno sempre avuto buoni rapporti con la Rpc: sia Kim Il-Sung che Kim Jong-il si sono recati più volte a Pechino.

Invece non pare che Kim Jong Un lo abbia ancora fatto a quasi quattro anni dal suo insediamento. E c’è di più: quando venne arrestato e fatto fuori lo zio, accusato di star preparando un colpo di Stato, per un attimo, balenò la notizia che dietro il golpe ci sarebbe stata la Cina.

A questo punto, il sospetto che l’epurazione stia colpendo gli uomini della vecchia guardia legati alla Cina è più che legittimo. E qui sorge un altro problema: per fare cosa? Restare in isolamento assoluto o cercare qualche tacita intesa con Giappone, Sud Corea ed Usa? Peraltro, agli americani starebbe bene anche una Nord Corea isolazionista, separata e forse addirittura ostile a Pechino. Sta per cambiare un equilibrio di area? Ciò non meriterebbe attenzione se non fosse che quel bamboccione, dall’aria così poco intelligente, ha per le mani (o sta per avere) un giocattolo atomico ed in una delle zone più calde del mondo: non troppo distanti dalle isole Senkaku, per dirne una.

Forse ci converrebbe lasciar perdere il colore e studiare un po’ più seriamente la questione.

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