Presentazione


Aggregatore d'analisi, opinioni, fatti e (non troppo di rado) musica.
Cerco

30/04/2015

Yemen - Il govero Hadi richiederà l'adesione al Consiglio di Cooperazione del Golfo

Il governo yemenita sarebbe pronto a chiedere l’adesione al Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC), il gruppo delle petromonarchie arabe del Golfo. A riferirlo è stato il portavoce del deposto presidente yemenita Abd Rabbo Mansour Hadi. Intervistato dalla Reuters, Rajeh Badi ha infatti dichiarato ieri che il Paese “presenterà il prossimo mese in Arabia Saudita un piano che mira ad inserire lo Yemen nel GCC”. Il Consiglio di Cooperazione del Golfo comprende l’Arabia Saudita, gli Emirati arabi Uniti (EAU), l’Oman, Bahrain, Kuwait e Qatar.

Ancora non è chiaro però di quale Paese però Badi parli. Nonostante l’offensiva del blocco sunnita a guida saudita in Yemen, infatti, i ribelli houthi hanno continuato anche ieri la loro avanzata nella città meridionale di Aden riuscendo a conquistare alcuni quartieri. Secondo quanto riferiscono alcuni abitanti, gli oppositori di Hadi avrebbero attaccato con carri armati case e negozi nel distretto di Khormaksar. La scorsa notte, inoltre, violenti scontri tra ribelli e i lealisti hanno causato la morte di almeno 12 civili.

Proseguono contemporaneamente i raid della coalizione sunnita. Diversi attacchi aerei hanno colpito a Khormaksar appostamenti houthi. Attacchi che, stando ad alcune fonti locali, non avrebbero però causato grossi danni ai tank dei ribelli sciiti (della corrente dello zaidismo). L’obiettivo degli houthi sarebbe quello di avanzare verso il quartiere di at-Tawahi nella parte occidentale della città, dove ci sono il palazzo presidenziale, il quartiere generale della sicurezza e le stazioni televisive.

Lunedì scorso, inoltre, gli houthi avevano fatto irruzione nell’ospedale repubblicano di Aden obbligando lo staff medico dell’ospedale (tra cui anche i dottori della Croce Rossa) a lasciare la struttura sanitaria. Da settimane la seconda città del Paese è teatro di duri scontri tra le forze ribelli sciite (aiutate dall’ex presidente Ali Abdullah Saleh) e i lealisti del deposto presidente Hadi. I combattimenti continuano anche a Taiz (200 chilometri a nord di Aden) dove la coalizione sunnita ha inviato armi ai combattenti delle tribù locali nel tentativo di sconfiggere agli houthi presenti in città. Raid aerei sono stati segnalati ieri anche ad Hajja, Ibb, al-Bayda e, soprattutto, nel governatorato di Sa’ada, il fortino dei ribelli.

Ma l’aiuto dell’alleanza sunnita in chiave anti-houthi non riguarda solo gli armamenti. Secondo quanto riferisce una fonte anonima alla Reuters, a inizio settimana un gruppo di 300 combattenti provenienti da alcune tribù è stato addestrato in Arabia Saudita per poi essere dispiegato nel distretto di Sirwah (nel centro del Paese) per combattere i combattenti zayditi. Quest’ultimi, che controllano da settembre la capitale Sanaa dove aver chiesto un governo più inclusivo, continuano a rappresentare una grossa minaccia per Riyad e i suoi alleati. I sauditi e i Paesi del Golfo temono che la loro avanzata possa accrescere l’influenza del nemico Iran nella regione. Tehran, però, nega qualunque sostegno ai ribelli sciiti.

Mentre la pace continua ad essere una chimera, non cessa il numero di morti. Secondo un rapporto dell’Onu, dalla fine di marzo (data di inizio dei raid sunniti) sono morte nel Paese almeno 1.080 persone, la maggior parte delle quali a causa delle bombe della coalizione. Sono 12 milioni gli yemeniti affamati o che hanno difficoltà a trovare cibo. Un aumento del 13% rispetto a prima della guerra.

Fonte

Nessun commento:

Posta un commento