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27/04/2015

Nuovi bombardamenti in Siria, Israele vuole la guerra

Sembra proprio che il governo israeliano stia facendo di tutto per far deflagrare l’intero quadro mediorientale. Non si spiegano altrimenti i continui e pesanti raid aerei scatenati negli ultimi giorni in territorio siriano contro obiettivi di Hezbollah e delle forze armate di Damasco. Provocazioni che probabilmente mirano ad innalzare la tensione e a cercare una reazione degli aggrediti ai quali Tel Aviv potrebbe appellarsi per giustificare una escalation bellica nella regione scossa dalla guerra civile e dagli aspri combattimenti contro le organizzazioni fondamentaliste – Al Nusra e Stato Islamico – che Israele ha più volte mostrato di gradire assai più che i paesi che da decenni tenta di destabilizzare e cancellare dalla mappa.

Dopo gli attacchi dei giorni scorsi nella regione di Qalamoon, altre due sortite sono state compiuti dai caccia israeliani nel Golan. A diffondere la notizia ancora una volta i network al-Jazeera e al-Arabiya, altoparlanti delle petromonarchie arabe, che hanno riferito anche che nel raid contro depositi di missili dell’esercito siriano e presumibilmente di Hezbollah a Qalamoon, al confine con il Libano, numerose persone sarebbero rimaste uccise e ferite.

Per i media di Beirut vi sarebbero “almeno 30 fra morti e feriti”. I due canali panarabi parlano anche di un attacco nei pressi di Majdal Shams, nel Golan occupato al confine con la Siria, dove quattro persone si sarebbero avvicinate alla barriera che divide la frontiera dal lato siriano provando a piazzare un ordigno e sarebbero state immediatamente uccise dall’aviazione militare di Tel Aviv.

Invece la stampa israeliana parla rispetto al secondo episodio riportato da Al Jazeera e Al Arabiya a Qalamoon di un attacco condotto dai qaedisti del fronte al Nusra contro i depositi di armi di Hezbollah e delle forze militari di Damasco. Per quanto riguarda il secondo episodio, invece, secondo la stampa israeliana i quattro individui colpiti sarebbero miliziani di Hezbollah mentre l’esercito israeliano per ora non si sbilancia sull’identità delle vittime. Secondo il colonnello Peter Lerner, portavoce dell’esercito israeliano, “la cellula colpita ieri sera era composta da quattro persone che sono state identificate mentre stavano chiaramente posando una mina e prontamente uccise dall’aviazione”.

Nel bombardamento della fine della scorsa settimana invece è quasi certo che Israele abbia distrutto alcuni missili Scud impiegati da Hezbollah contro i miliziani jihadisti del Fronte Al Nusra in territorio siriano, ma che per Tel Aviv rappresenterebbe una minaccia nei suoi confronti.

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