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22/02/2015

Migliaia di No Tav a Torino nonostante pioggia e boicottaggi


Circa diecimila persone hanno sfilato ieri pomeriggio nelle strade di Torino contro la Torino-Lione e in risposta alle condanne di alcune settimane fa contro numerosi attivisti No Tav.

Il corteo si è concluso in piazza Castello all'indomani dell'approvazione, da parte del Cipe, del progetto definitivo, e a tre giorni dal summit di Parigi dove Italia e Francia firmeranno il protocollo addizionale all'accordo firmato nel 2012. Anche se in Francia i dubbi sulla convenienza e la fattibilità della “grande opera” crescono sempre più e non è affatto sicuro che il governo di Parigi sblocchi gli opportuni finanziamenti.

A sfilare diecimila persone secondo gli organizzatori e solo quattromila secondo la Questura di Torino. Al corteo hanno partecipato anche numerosi sindaci della Valsusa. Una trentina di amministrazioni comunali della Valle hanno approvato uno schema di delibera in cui si chiede al governo di spostare su altre voci i fondi destinati alla Torino-Lione, ritenuta una grande opera inutile, dispendiosa e dannosa per l’ambiente e il lavoro. Un documento, chiamato «Salviamo il territorio», che secondo gli amministratori potrebbe diventare il manifesto di tutte le amministrazioni che si battono contro le grandi opere. O, comunque, di associazioni, movimenti, sindacati e partiti che chiedono di investire i soldi del Tav per altre priorità, soprattutto sociali.

In piazza ieri anche un trenino turistico con le sagome dei pm Andrea Padalino e Antonio Rinaudo, da anni a capo delle inchieste contro il movimento No Tav, accompagnate dal cartello "No Tav pericolosi terroristi? Ma non fateci ridere".

La manifestazione, nonostante l’evidente boicottaggio da parte di Trenitalia che ha bloccato due treni che avrebbero dovuto portare nel capoluogo piemontese un centinaio di manifestanti milanesi – alcuni dei quali sono riusciti ad arrivare a destinazione solo a corteo finito – si è svolta in maniera tranquilla. L’unico episodio al quale si possono attaccare i media pro-Tav, oltre a qualche scritta tracciata sui muri della città, il lancio di uova contro la caserma dei Carabinieri di via Cernaia.

Di seguito il commento dal sito NoTav.info:

Quando l’assemblea popolare di Torino scelse Torino come sede della manifestazione ci dicemmo che sarebbe stata una scommessa. Lasciare la Valle, con le certezze sulla partecipazione, era un rischio eppure il movimento ha dimostrato di avere ancora una volta coraggio quando è chiamato a fare delle scelte.
Abbiamo scelto Torino perché volevamo un corteo che lasciasse il segno, in risposta alle condanne del maxiprocesso, per chiedere la liberazione dei notav ancora in carcere e di dimostrazione di come saremmo ancora una volta ripartiti, perché è tornato il momento di non solo difenderci da arresti e condanne, ma di far capire a tutti perchè tanto accanimento nei nostri confronti.
E’ questo è stato, una manifestazione grande, veramente grande, che sotto una pioggia battente ha mostrato le facce di chi lotta, le fasce dei sindaci, le bandiere di tanti, il trenino con i bambini e gli anziani, i cartelli con i costi del tav, gli striscioni di solidarietà, la geografia resistente delle lotte per il territorio.
Mancavano i notav da Milano, bloccati prima alla stazione centrale, poi a Biella e infine a Porta Susa e poi dirottati a Porta nuova e fatti scendere a corteo finito. Un’assurdità targata Trenitalia e forze dell’ordine.
Anonymous nel frattempo manifestava a modo proprio mandando in tango down il sito del Cipe, del tribunale di Torino e del sen Esposito.
I sindaci della Valle hanno deliberato in piazza Castello davanti alla Regione, il no al tav e nei prossimi giorni invieranno la delibera a tutti i comuni italiani. Il movimento ha lanciato la campagna con #1metrodiTav e rilanciato verso il futuro. Non bastano le condanne, l’ennesima approvazione fuffa del Cipe, lo scavo al contrario da Chiomonte a Susa per far abbassare quelle bandiere.
La scommessa che avevamo fatto l’abbiamo vinta, ora lo diciamo con ancora più convinzione: fermarci è veramente impossibile!


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