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25/10/2014

Sciopero generale Usb: manifestazioni e prospettiva politica


Genova ha visto sfilare per le vie del suo centro i partecipanti alla manifestazione indetta in coincidenza con lo sciopero generale proclamato dall’Unione Sindacale di Base per il 24 Ottobre.

E’ stato un corteo partecipato, colorato chiassoso e pieno di slogan che ha fornito la misura di una presenza del Sindacato di Base sicuramente consistente e rappresentativa di settori importanti del mondo del lavoro, in particolare servizi, pubblico impiego e trasporti (avevano aderito anche OR.SA e Unicobas).

Non è il caso di entrare nel dettaglio delle singole specificazioni contenute nella piattaforma rivendicativa che stava alla base delle motivazioni dello sciopero: jobs act, intensificazione dello sfruttamento, precarietà, riferimenti europei riassumibili nel dominio della troika.

Riferendoci al piano generale sono 3 i punti da sollevare dopo aver partecipato alla manifestazione di oggi:

1) Si è trattato del primo atto concreto di opposizione al governo Renzi senza infingimenti o obiettivi “spuri” di spostamento del quadro politico come sarà, invece, nella manifestazione romana della CGIL del 25 Ottobre. Uno sciopero questo dell’USB realizzata in piena autonomia dal punto di vista dell’espressione di contenuti e di prospettiva politico – sindacale nel solco della quale far seguire il complesso delle lotte necessariamente da impostare nella prossima fase;

2) E’ indispensabile estendere il piano delle “lotte di opposizione” al complesso delle strutture sindacali non confederali puntando alla costruzione, in un periodo relativamente breve, di un sindacato confederale di classe che oggi appare strumento indispensabile proprio nel momento in cui la gestione capitalistica del ciclo porta all’intensificazione dei meccanismi di dominio e di sfruttamento con il conseguente acutizzarsi degli elementi fondamentali della lotta di classe;

3) Non è possibile che il quadro delle lotte sociali in corso non trovi uno sbocco di natura politica, di rappresentanza concreta sul terreno dell’organizzazione e della relativa aggregazione. Va aperto urgentemente un dibattito sui nodi veri della situazione che, al di là dei fondamentali temi di carattere economico – sociale trova il suo punto di saldatura nella prospettiva, specifica nel “caso italiano” all’interno del quadro internazionale, di una svolta autoritaria in atto. Trascurare il piano politico significa sottovalutare colpevolmente lo stato di cose in atto e consentire lo scivolamento in uno stato di riduzione sostanziale degli spazi di democrazia. Questo governo rappresenta un vero e proprio punto di deprivazione nichilista del sistema di valori repubblicano, puntando a sostituirlo con la politica di potenza dell’uomo solo al comando, instaurando una nuova qualità di totalitarismo. E’ urgente costruire uno strumento che si contrapponga direttamente a questa drammatica prospettiva.

La delegazione di Ross@ Savona che ha partecipato alla manifestazione di Genova.

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