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29/10/2014

Roma, caricati i lavoratori dell’Ast di Terni. Rabbia di Landini, solidarietà dell’Usb


La situazione in questo paese sta rapidamente degenerando. Se gli slogan e le visioni idilliache diffusi quotidianamente dal premier e dalla sua squadra vengono messe in discussione da qualcuno, scattano le manganellate. Politiche o mediatiche in alcuni casi, reali in altri.

Come stamattina, quando gli operai delle acciaierie Ast di Terni arrivati a Roma per manifestare contro la chiusura del loro stabilimento – se la multinazionale tedesca deve ridurre la produzione a fronte di una contrazione degli ordini lo fa in Italia, mica in Germania – e a difesa del loro posto di lavoro sono stati caricati e manganellati duramente dai celerini in assetto antisommossa all’altezza dell’ambasciata di Berlino nella capitale. Gli agenti avevano evidentemente ricevuto ordini chiari: gli operai dell’Ast dovevano essere bloccati in Piazza Indipendenza. Ma i lavoratori, arrivati in quasi 1000 da Terni nel piazzale a poche centinaia di metri dalla Stazione Termini dopo un breve corteo, non volevano limitarsi a consegnare ai funzionari della rappresentanza diplomatica tedesca un documento di protesta dei sindacati e una richiesta di incontro con i vertici tedeschi della Thyssenkrupp, a cui fa capo l'Ast. Volevano andare a manifestare fin sotto il Ministero dello Sviluppo Economico, in Via Veneto, dove era in corso un incontro tra la ministra Federica Guidi e l'amministratore delegato dell'Ast Luca Morselli.

Ma è bastato che i lavoratori che tenevano lo striscione d’apertura del corteo diretto verso il Ministero premessero un po’ troppo contro i cordoni di polizia affinché la carica iniziasse e proseguisse contro gli operai che gridavano slogan e urlavano di rabbia e sconcerto per quanto stava accadendo.

I celerini ci sono andati, come mostrano anche i numerosi video diffusi in rete, parecchio pesanti, anche se la Questura di Roma smentisce che i propri uomini abbiano realizzato alcuna carica. Solo una "azione di contenimento". Salvo poi affermare che, siccome i lavoratori "volevano andare verso la stazione Termini e occupare lo scalo romano, hanno forzato il cordone delle forze di polizia e per questo c'è stata una carica di contenimento".

Tra i lavoratori, denunciano le organizzazioni sindacali Fiom e Fimic, ci sarebbero però feriti e contusi, almeno cinque, due dei quali portati al Policlinico Umberto I per essere medicati.
Tra i manifestanti oggetto della violenza degli uomini in divisa anche il segretario generale della Fiom-Cgil, Maurizio Landini, che alla stampa ha riferito: "Appena siamo partiti in corteo stiamo stati caricati senza alcuna motivazione. Anch'io ho preso le botte dai poliziotti. Alcuni dei nostri sono finiti in ospedale, non finisce qui".
Dopo le cariche, comunque, i poliziotti in assetto antisommossa hanno accompagnato i lavoratori fin sotto la sede del Ministero dello Sviluppo Economico, dove una delegazione di sindacalisti è stata ricevuta dai rappresentanti del governo.
Landini è apparso visibilmente infuriato - e forse sorpreso - per quello che è accaduto intorno alle 13, ed ha usato toni durissimi contro il governo e in particolare contro il primo ministro Matteo Renzi, come è possibile ascoltare nel video che qui riproduciamo:


Mentre la segretaria generale della Cgil Susanna Camusso ha chiamato il ministro dell'Interno Angelino Alfano chiedendo spiegazioni per le cariche di stamattina contro i lavoratori delle acciaierie di Terni, l'Unione Sindacale di Base ha diffuso un comunicato di solidarietà che recita:

"Questa mattina gli operai delle Acciaierie di Terni hanno manifestato in P.zza Indipendenza nei pressi dell’Ambasciata della Repubblica Federale Tedesca, patria della tristemente famosa Thyssen Krupp che ha decretato il licenziamento di oltre 500 lavoratori e lo spostamento di parte della produzione in Germania.
Non si tratta quindi di una crisi di mercato - afferma Emidia Papi dell’Esecutivo Nazionale USB -  ma semplicemente del fatto che, dopo aver sfruttato fino in fondo le opportunità offerte dal nostro paese, decidono di trasferire altrove il lavoro. E non veniteci a dire che da noi si lavora poco o il costo del lavoro è troppo alto, non c’è paragone con i livelli salariali tedeschi!
E dire che Renzi ha confezionato il Jobs Act allo scopo, dice lui di  attrarre investimenti esteri!
La realtà ci mostra ogni giorno di che pasta sono questi investitori esteri: l’Aga Khan, vero padrone di Meridiana vuole licenziare 1634 lavoratori, il totale dei dipendenti, all’Alitalia Ethiad, Emirati Arabi Uniti, ne vuol far fuori quasi altri mille, tanto per citare solo i casi più clamorosi.

Alle maestranze dell’AST che oggi hanno subito le cariche della polizia con tre lavoratori feriti, va tutta la nostra attiva solidarietà, mentre ribadiamo che l’unica soluzione è la nazionalizzazione delle aziende, portate al disastro da padroni che non hanno altro obiettivo che i profitti immediati, specie nei settori strategici."

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