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30/09/2014

Ugl nel caos, verso lo scioglimento?

Il presunto "quarto sindacato italiano" sta esplodendo. L'organizzazione ex fascista della Cisnal, ora Ugl, paga la sua inutilità assoluta e la disinvoltura con cui i segretari generali hanno sempre gestito i propri personali interessi, politico-sindacalie/finanziari.

Il neo segretario nazionale Geremia Mancini, eletto appena due mesi fa, si è dimesso oggi. Per lui nessuno scandalo - al contrario di quanto avvenuto con Giovanni Centrella, accusato d'aver comprato una casa al figlio con i soldi del sindacato. Sarebbe invece venuto meno "lo spirito unitario"; in pratica la sua direzione non trova riscontro nei livelli più bassi. E quindi ne ha tratto le conseguenze.

E dire che con Renata Polverini l'Ugl era stata fatta uscire dal ghetto dei sindacatini padronali, grazie soprattutto all'opera di Guglielmo Epifani (che cercava - senza guardare troppo per il sottile - una sponda per non trovarsi sempre bloccato dal "separatismo" di Cisl e Uil) e di Giovanni Floris, che l'aveva trasformata in una mezza star di Ballarò, come ospite pressoché fissa. Anche lei era poi inciampata, da presidente della Regione Lazio, in una serie di storie poco commendevoli (titolare di una casa popolare all'Aventino, subaffittata, nonostante possedesse diversi appartamenti). Ma nulla - si fa per dire - a confronto del suo successore, Centrella.

Chiaro che un sindacato così, con pochi iscritti (anche se ne dichiara un paio di milioni, bum!), che aveva un senso politico quando forniva un servizio sindacale "identitario" per dipendenti fascisti (non solo nel pubblico impiego; anche in diverse fabbriche dove venivano assunti per lavori spesso "sporchi" nei confronti dei delegati e operai veri), oggi manca di qualsiasi significato. Quel che fa l'Ugl lo fanno già Cisl e Uil, in prima battuta; e anche la Cgil, in buona parte, non è che sia ormai molto diversa da un sindacato "di servizio", un mega-patronato che firma qualsiasi accordo.

Giovanni Centrella, appena due mesi fa, si era dimesso perché indagato dalla procura di Roma con l'accusa di appropriazione indebita di fondi del sindacato; 250 mila euro usati fra l'altro per comprare una casa al figlio.

Il povero Mancini, un abruzzese abbastanza fuori dai giochi, vecchia guardia Cisnal, sembrava una soluzione transitoria per ricostruire una qualche credibilità. Ma non c'è più tempo né spazio per questo tipo di organizzazioni.

Domani si riunirà la segreteria confederale Ugl per fissare la data del Consiglio nazionale che dovrà scegliere il nuovo segretario. Ma, in tempi di Jobs Act, anche un solo sindacato "complice" sarebbe di troppo; figuriamoci il quarto... Scioglietevi e cambiate mestiere. O meglio: andate a lavorare...

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