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25/08/2014

Polizia, niente rinnovo stipendi. Ma i No Tav lo sapevano già

A nulla sono servite le dichiarazioni del 25 luglio scorso: “Ci sono tutte le condizioni per riuscirci. Andiamo avanti”. Lo affermava il ministro dell’Interno, Angelino Alfano. Alla riunione in Viminale erano presenti i vertici delle Forze di Polizia e delle Forze Armate.

Il blocco degli stipendi, oggi, diventa non accettabile dalle Forze di Polizia. Lo si legge in un comunicato congiunto dei sindacati di Polizia:
ROMA, 22 AGO – Le notizie riguardanti “l’ipotesi di un blocco economico per un ulteriore anno invece di due è inaccettabile per le donne e gli uomini delle forze di polizia e si pone in contrasto con le parole del sottosegretario Delrio secondo il quale per gli statali non ci sarà nessun intervento”. Lo affermano i segretari del Siap Giuseppe Tiani e dell’Anfp Lorena La Spina sottolineando che “occorre che si prenda coscienza del fatto che da quattro anni i poliziotti pagano una vera e propria tassa con il blocco degli automatismi stipendiali che equivale ad una pesante detrazione sulle buste paga”. “Bloccare i contratti equivale a ridurre gli stipendi su cui il presidente Renzi si è già espresso dicendo che l’abbassamento dei salari blocca la crescita economica – concludono i due sindacati – Non si può proseguire in questa clima di incertezza e dunque, al fine di evitare polemiche e strumentalizzazioni che demotivano ulteriormente il personale, il Governa dica con chiarezza se intende prorogare il blocco economico con la prossima legge di stabilità” (ANSA).
“Era prevedibile” giunge l’eco, dal movimento No Tav, “sono anni che diciamo del tracollo finanziario di questo Stato, dell’utilizzo di risorse per cose inutili, le Grandi opere assorbono le risorse statali, magari oggi gli daranno un contentino tanto per tenerli in riga a difendere il cantiere, ma era prevedibile. I soldi se li mangiano loro mica i sottoposti”.

In effetti già con l’operazione San Michele, qualcosa di strano in Valsusa affiora. Affiorano le stranezze quando con “una richiesta in Prefettura”, come si rileva dalle carte di intercettazione, entrano in cantiere i camion di una ditta senza gara d’appalto, senza permessi e senza le SOA o permessi antimafia. Insomma amici degli amici. I primi con ditta autorizzata dallo Stato e dall’osservatorio di Virano e con un passato non proprio limpido e i secondi legati da patti di aiuto negli appalti lavorativi. Le forze di Polizia, ignare, guardano, ma soprattutto sono girate dalla parte delle recinzioni perché il pericolo terrorista sono i No Tav. (vd. Notav.info e l’Espresso)

Chi ha dichiarato terroristi i No Tav, sono stati governi succeduti in questi ultimo 10 anni, i governi formati da partiti; gli stessi che decidono il cantiere non voluto dall’Europa, e dalla popolazione del luogo; gli stessi partiti che decidono la guardia dell’opera inutile. Una riflessione occorre, chi è il terrorista?
L’art. 270 bis c.p. prevede il delitto di associazioni con finalità di terrorismo internazionale, in base a esso chiunque promuove, costituisce, organizza, dirige o finanzia anche indirettamente associazioni che si propongono il compimento di atti di violenza su persone o cose, con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico è punito con la reclusione da 7 a 15 anni. La sola partecipazione alle predette associazioni è punita con la reclusione da 5 a 10 anni. Agli effetti della legge penale, la finalità di terrorismo si configura anche quando gli atti di violenza sono rivolti contro uno Stato estero, un istituzione e un organismo internazionale.

Ricapitolando. Chiunque promuove, costituisce, organizza, dirige o finanzia anche indirettamente associazioni che si propongono il compimento di atti di violenza su persone o cose ricade nelle dizioni viste sopra. In un parallelismo spinto fuori dal cubo dei mass media, il concetto risulta specularmente chiaro, alle popolazioni non più solo della Valsusa. E quindi chi promuove, costituisce, organizza, dirige o finanzia, diventano i vari Osservatori Tecnici, gli Enti e i governi sorretti dai partiti. Le associazioni diventano quelle malavitose e la violenza sulle persone o cose avrebbero un arco che va dalle distruzioni ambientali al manganello e lacrimogeni al gas Cs.

Definizione di Stato: comunità di individui stanziata su un territorio e organizzata secondo un ordinamento giuridico per soddisfare i suoi interessi generali e sociali. Differente è l’intesa partitica: lo Stato è quella forma storica di organizzazione del potere politico che si avvale di uno stato-apparato e detiene il monopolio della forza legittima che esercita su un determinato territorio (Wikipedia).

Quindi stiano sereni i sindacati e le forze di Polizia: i soldi per reprimere interi territori che si oppongono al soverchiante terroristico partitico ci sono e ci saranno. Inutile sbandierare accorati e preoccupati comunicati stampa. Per questi governi siete utili.

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