Presentazione


Aggregatore d'analisi, opinioni, fatti e (non troppo di rado) musica.
Cerco

25/08/2014

Paradosso Ucraina 2,2 miliardi in armi coi soldi dei desideri


Il presidente ucraino Petro Poroshenko, nel giorno della parata militare per l’anniversario della nascita dell’Ucraina indipendente post sovietica si mostra bellicoso e spara cifre e promesse. 2,2 miliardi di euro per il riarmo delle forze armate, malgrado il collasso economico del Paese.
Impegno da cerimonia, da non prendere troppo sul serio. L’occasione quasi imponeva toni e piglio bellicoso. Il neo presidente ucraino Petro Poroshenko, giorno della parata militare per l’anniversario della nascita dell’Ucraina indipendente post sovietica, promette di investire 2,2 miliardi di euro per il riarmo e il rilancio delle forze armate, malgrado il collasso economico che minaccia il suo Paese, in pieno conflitto con i ribelli filorussi a est. “Fra il 2015 e il 2017 stanzieremo più di 40 miliardi di ‘Grivnie’ (oltre 2,2 miliardi di euro) per il riarmo”. Mancano i dettagli su dove troveranno quei soldi.

Replica propagandistica immediata a Donetsk. I ribelli separatisti dell’est russofono dell’Ucraina hanno mostrato nella roccaforte di Donetsk decine di militari governativi catturati. I prigionieri di guerra sono stati accolti dalla folla al grido di “fascisti”. Un’umiliazione simbolica nel giorno in cui Kiev celebra la Festa dell’Indipendenza dall’Urss in un tripudio nazional-patriottico. Purtroppo nella guerra vera si continua intanto a morire. Cinque soldati ucraini sono morti ed altri otto sono rimasti feriti nelle ultime 24 ore. Lo rende noto Andrii Lisenko, del consiglio nazionale di difesa ucraino.

Proseguono intanto i bombardamenti governativi su Donetsk. Un ospedale è stato colpito questa mattina nel centro della roccaforte dei ribelli filorussi in Ucraina orientale assediata da giorni dalle forze di Kiev. Alcuni pazienti sarebbero rimasti feriti, altri sono stati portati al riparo nelle cantine dell’ospedale. Forti esplosioni si sono udite verso le sei. Negli ultimi giorni i bombardamenti sulla città si sono fatti più intensi e ieri sono morti sei civili, tra i quali un bambino. Nessun allentamento delle azioni militari nella guerra civile che nessuno sembra comunque in grado di poter vincere.

Soluzione diplomatica alla crisi, strada difficile, ma la sola possibile, afferma la cancelliera tedesca Merkel, madrina del prossimo incontro Putin-Poshenko. Anche se non spera su risultati immediati. «Sono fermamente convinta che c’è solo una soluzione politica. Non ci sarà una soluzione militare per questo conflitto. Voglio trovare, e questa è l’opinione di molti altri, una via che non danneggi la Russia. Vogliamo continuare ad avere anche con la Russia buoni rapporti commerciali. Nel resto del mondo ci sono così tanti conflitti cui dovremmo lavorare insieme” con la Russia per una soluzione».

«Tra Russia e Ucraina la situazione è molto fragile e molto pericolosa - ha aggiunto la cancelliera - ma non si arriverà a una risoluzione armata della crisi». Per la festa dell’indipendenza in armi, anche la voce di pace di Papa Francesco all’Angelus. «Il mio pensiero va all’amata terra d’Ucraina, di cui ricorre oggi la festa nazionale, a tutti i suoi figli e figlie, ai loro aneliti di pace e serenità, minacciati da una situazione di tensione e di conflitto che non accenna a placarsi, generando sofferenza tra la popolazione civile. Preghiamo uniti soprattutto per le vittime, le loro famiglie e quanti soffrono».

Fonte

Schifosamente ipocrita la Merkel (che smuove il culo solo perché gli embarghi russi ai prodotti europei rischiano di mandare definitivamente quel che resta della tenuta economica dell'UE, Germania in testa), ai limiti del farsesco il "nuovo Wojtyla" che pare un disco rotto.

Nessun commento:

Posta un commento