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28/07/2014

Libia ancora sangue Tripoli ora isolata italiani in fuga


97 morti e 400 feriti il bilancio degli scontri tra milizie nella sola città di Tripoli, dal 13 luglio quando è cominciata la battaglia per il controllo dell’aeroporto della capitale. Lo ha reso noto il ministero della Salute. Iniziata l’evacuazione degli italiani sollecitata dalla Farnesina.

Diverse decine di italiani stanno lasciando la Libia. Operativo il piano di rientro dell’Unità di crisi della Farnesina. Un piano “volontario”, nel senso che per il momento la nostra ambasciata a Tripoli è pienamente funzionante. Da settimane la Farnesina lavora per favorire il rientro in Italia di quei connazionali che vivono e lavorano in Libia. Un’operazione complessa per la sicurezza, in un clima fortemente teso, con scontri tra milizie contrapposte che dalle aree degli aeroporti si sono estesi alle città. Ma questo è lo scenario davvero allarmante da cui la Farnesina “invita” gli italiani a fuggire.

Libia isolata, Libia irraggiungibile, Libia nel caos. Alla soglia dei 100 morti e più di 400 feriti, il bilancio degli scontri tra le diverse milizie nella sola città di Tripoli, dal 13 luglio quando è cominciata la battaglia per il controllo dell’aeroporto della capitale. Una escalation inarrestabile. Nell’aeroporto di Tripoli, teatro di ripetuti combattimenti tra le milizie rivali di Zintan e Misurata, sono stati provocati danni del valore di quasi 2 miliardi di dollari. Cinque i velivoli completamente distrutti e sedici quelli da riparare, oltre ai danneggiamenti alla torre di controllo e al terminal.

Negli ultimi due giorni si è continuato a sparare anche a Bengasi, dove negli scontri tra le milizie islamiste di Ansar Al Sharia e le truppe dell’Operazione Dignità guidate dal generale Khalifa Haftar sono morte almeno una quindicina di persone e altre 60 sono rimaste ferite. Questo a pochi giorni dalla pubblicazione dei risultati ufficiali delle elezioni parlamentari libiche, il 24 luglio, che hanno assegnato la vittoria alle forze liberali. Per avere dati esatti bisognerà però attendere l’insediamento della nuova Camera dei Rappresentanti. Quando mai si fermeranno gli scontri a Tripoli e Bengasi.

Ma rimaniamo ai risultati elettorali. La nuova Camera dei Rappresentanti avrà la sua sede a Bengasi e assumerà i propri poteri a partire dal 4 agosto, salvo incidenti. Si tratta di una novità importante considerato che sinora la sede del parlamento libico, l’ex Congresso Generale Nazionale, è stata sempre situata nella capitale Tripoli. La Camera dei Rappresentanti per il momento sarà composta da 200 parlamentari (meno dodici seggi non assegnati per brogli). Al momento - dati questi numeri - il nuovo parlamento libico sembrerebbe dominato dalle forze liberali e non più da quelle islamiste.

Ma per avere dati esatti bisognerà attendere la formazione dei vari blocchi politici una volta che i deputati saranno entrati in aula. Infatti, il voto era aperto soltanto ai singoli candidati e non alle liste. Le proiezioni vedono comunque i liberali in testa con una cinquantina di seggi, mentre gli islamisti ne avrebbero ottenuti poco più della metà. Nella regione secessionista della Cirenaica in cui le milizie islamiste di Ansar Al Sharia continuano a tenere in scacco Bengasi, a prevalere con una trentina di seggi sono stati i sostenitori del federalismo che non avrebbero affinità con gli islamisti.

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