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30/07/2014

Gaza. Colpita ancora una scuola dell’Unrwa, 20 morti

Tra le vittime registrate nelle ultime ore nella Striscia, secondo al-Qedra, ci sono anche dieci persone di una stessa famiglia morte e altre 25 ferite in un raid aereo condotto contro un'abitazione a Khan Yunis, nel sud del territorio palestinese. Dall'inizio delle operazioni israeliane nella Striscia di Gaza, stando a fonti palestinesi, il bilancio è di almeno 1.258 morti e oltre 7.000 feriti. Da parte israeliana, riporta la Dpa, nelle ultime ore cinque soldati sarebbero rimasti feriti da colpi di mortaio. Nella notte sono proseguiti i lanci di razzi contro Israele da Gaza, dove da ieri migliaia di persone sono senza elettricità dopo che è stata colpita l'unica centrale elettrica della striscia. Dall'avvio delle operazioni l'8 luglio scorso, almeno 53 soldati israeliani e 3 civili sono morti, mentre i feriti sono centinaia. Ieri sera il leader delle Brigate al-Qassam, braccio armato di Hamas, ha ribadito che un eventuale accordo di tregua con Israele deve prevedere la fine dell'offensiva contro la Striscia di Gaza e la revoca del blocco. In un messaggio audio diffuso dalla tv di Hamas, Mohamed Deif ha affermato che «la resistenza armata palestinese è più forte e potente dell'esercito del nemico».

La notte era iniziata con altri raid. Nel mirino Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, dove almeno cinque palestinesi di una stessa famiglia sono stati uccisi. Otto in tutto le vittime del raid, secondo l’ultimo bilancio reso noto dai servizi di soccorso palestinesi. Secondo le stesse fonti, l’aviazione israeliana ha distrutto anche tre mosche tra la città di Gaza, Rafah ed il campo profughi di Shati.

Chiarita nel frattempo e con assoluta certezza la responsabilità israeliana nell'attacco all'altra scuola Unrwa, a Jabalya. Almeno «cinque cannonate» sono infatti cadute nel perimetro della scuola dell'Unrwa (l'ente dell'Onu per i profughi) a Jabalya ed una di esse ha centrato una classe piena di sfollati. Lo ha affermato un portavoce dell'Unrwa, Adnan Abu Hasna, secondo cui nella scuola ci sono «circa 20 morti e diverse decine di feriti, molti dei quali in modo grave». «L'esercito israeliano conosceva l'ubicazione della scuola», ha precisato. E soprattutto i palestinesi non dispongono di artiglieria pesante.

In un primo commento un portavoce militare israeliano aveva provato a falsificare i fatti, come al solito, dicendo che l'episodio era oggetto di una inchiesta, ma siccome i combattimenti sono ancora in corso non era stato ancora possibile avere dal terreno informazioni dettagliate. Ha aggiunto che è probabile che dalla scuola sia stato aperto il fuoco verso l'esercito.

Sulla giornata di ieri, in attesa di ulteriori aggiornamenti, lasciamo la parola a Nena News, che ha il direttore, Michele Giorgio, a Gaza.

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