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29/05/2014

Il ruolo dell'inquinamento nella diffusione dell'autismo

Il ruolo dei fattori ambientali nello sviluppo dell’autismo è un punto cruciale negli studi effettuati su questo problema. La genetica influenza notevolmente il rischio dello sviluppo dei Disturbi dello Spettro Autistico, ma tutto questo non dà una spiegazione completa sull’insorgere dell’autismo; da poco tempo l’interesse per i fattori tossici e l’inquinamento da sostanze nocive ha acquistato una grande importanza.

Sappiamo, tanto per fare un esempio, che l’esposizione in periodo pre-natale alla talidomide e all’acido valproico (sostanze farmacologiche) sono connesse all’autismo. Un nuovo studio (ricercatori del King’s College London, Karolinska Institutet in Svezia, Mount Sinai negli Stati Uniti) afferma che l’autismo, i Disturbi dello Spettro Autistico, sono dovuti per il 50% a sostanze che inquinano l’ambiente.

Lo SPETTRO AUTISTICO (Autistic Spectrum Disorders, Disturbi Persuasivi dello Sviluppo) è il termine con il quale attualmente si definisce unitariamente e clinicamente l’autismo; comprende diverse patologie, o sindromi, che presentano, a vari livelli o gradi, disturbi neuro-psichiatrici. Diversi studi inoltre hanno già “suggerito” che, tra le sostanze che inquinano l’ambiente, l’intossicazione da mercurio può essere la causa (o contribuire) della patologia cerebrale dovuta allo Spettro Autistico. Non va dimenticato che il mercurio è un metallo pesante molto tossico e può devastare il Sistema Nervoso Centrale.

Altri studi scientifici, sebbene molti di questi siano focalizzati sul mercurio (Hg), hanno dimostrato l’associazione - nella diagnosi di Spettro Autistico - di vari metalli tossici come il Cadmio (Cd), il Piombo (Pb) e l’arsenico (As). Tracce di sostanze tossiche sono state ritrovate in bambini autistici e vi è correlazione tra la concentrazione di mercurio nei capelli e la gravità dell’Autistic Spectrum Disorders.

L’autismo è considerato “multicausale” e i fattori ambientali hanno una notevole importanza; in particolare, la discussione - a livello internazionale - è focalizzata sulle neurotossine, come mercurio e piombo. Environmental Health Perspectives (Agosto 2013) riporta che l’inquinamento dell’aria contiene molte sostanze tossiche che colpiscono le funzioni neurologiche e hanno effetti sul feto nell’utero.

Studi recenti pongono in rilievo l’associazione tra l’esposizione pre-natale all’aria inquinata e lo Spettro Autistico nei bambini; l’esposizione pre-natale, vivere in luoghi inquinati quindi può aumentare il rischio di autismo nei bambini che nasceranno. Sono proprio le sostanze neurotossiche, presenti nell’ambiente, che possono aumentare l’incidenza nei bambini di casi di Disturbi dello Spettro Autistico. Una delle sostanze imputate è la Diossina.

Studi scientifici pubblicati dall’EPA/NIEHS Children’s Center negli Stati Uniti affermano, praticamente, che il PCBs (Policlorinobifenile; una diossina) può aumentare il rischio di autismo in bambini geneticamente “suscettibili”. L’EPA è l’agenzia per la protezione dell’ambiente statunitense: l’U.S Enviromental Protection Agency.

Altri studi, University of California-Davis e Washington State University, “suggeriscono” che l’esposizione al PCBs può aumentare la probabilità, in alcuni bambini, di Disordini dello Spettro Autistico. E ancora, l’autorevole giornale scientifico Environmental Health Perspectives ritiene che il PCBs non sia direttamente responsabile nel causare autismo, ma possa tranquillamente essere aggiunto ai fattori di rischio.

Altri studi effettuati negli Stati Uniti affermano che i Disturbi dello Spettro Artistico, ma anche tumori e malformazioni, possono essere la conseguenza, nei bambini, dell’agente Orange (contente diossina): usato durante la guerra in Vietnam come defoliante ha colpito milioni di bambini vietnamiti e migliaia di soldati americani.

Su Molecular Psychiatry (2014) è stato pubblicato uno studio che valuta e investiga l’associazione tra esposizione perinatale di diossina e “tratti” autistici in bambini di circa tre anni, in aree contaminate del Vietnam. Va specificato che per perinatalità si intende il periodo che precede e segue la nascita, e va dalla 29 settimana di gestazione fino a sette giorni dopo il parto.

Livelli elevati di diossina nel latte materno sono stati ritrovati in madri residenti nelle aree vicino alle basi aeree contaminate, in Vietnam, ciò ha causato l’esposizione perinatale dei bambini. Si evidenzia così, in questo studio, uno specifico impatto perinatale della tetraclorodibenzo-p-diossina (TCDD) sui “tratti” autistici dei bambini.

In Italia: sappiamo che metà della frutta commercializzata è contaminata da residui di pesticidi, e così una buona parte delle verdure; non vanno inoltre dimenticati pasta, olio e altri prodotti alimentari.

In Francia, un decreto legge ha stabilito che per gli agricoltori il Parkinson è una malattia professionale; ha chiaramente stabilito, in questo modo, il collegamento tra i pesticidi e Parkinson.

Neurology, giornale dell’American Academy of Neurology, ha pubblicato (2013) uno studio italiano, di ricercatori della fondazione dell’ospedale San Matteo e del Centro per la malattia del parkinson di Milano, che dimostra il collegamento tra esposizione a pesticidi, solventi e l’elevata possibilità di sviluppare il Parkinson.

Nel 2005 l’Agenzia Europea per l’Ambiente (AEA) ha incluso nell’elenco delle neurotossine, (oltre al PCB, alle Diossine, ai ritardanti di fiamma, al Piombo e al Mercurio), i pesticidi; e nel 2013 ha pubblicato un rapporto in cui si afferma che “il 90% delle persone che vivono nelle città dell'Unione europea (UE) è esposto a livelli di inquinanti atmosferici ritenuti nocivi per la salute dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS)”.

La rivista scientifica PLOS COMPUTATIONAL BIOLOGY JOURNAL pubblica (2014) dei dati, raccolti da più di 100 milioni di cittadini americani, in cui si evidenzia come l’autismo, lo Spettro Autistico, sia una patologia che, oltre a fattori genetici, includa anche fattori ambientali.

La forte influenza dell’inquinamento ambientale, come l’esposizione prenatale ai pesticidi, è attualmente dimostrata anche se c’è ancora molto da studiare e valutare. Per i ricercatori, autori dello studio (Università di Chicago negli Stati Uniti), l’esposizione della madre, durante il periodo della gravidanza, a sostanze inquinanti come i pesticidi, può rappresentare un elevato rischio per il feto di contrarre l’autismo.

Il professor Andrey Rzhetsky, Department of Medicine Section of Genetic Medicine and Department of Human Genetics, University of Chicago, ha detto nel programma statunitense Fox News che alcune molecole, microscopiche particelle “[...]come quelle di farmaci, di prodotti plastificanti, di pesticidi, possono alterare il normale sviluppo del feto”.

Non solo piombo, mercurio, arsenico dunque, ma anche pesticidi e, da aprile 2014, negli Stati Uniti lo U.S. Center for Disease Control and Prevention, informa che un bambino su 68 risulta colpito dai Disordini dello Spettro Autistico (nel New Jersey salgono a un bambino su 45).

La “pandemia silenziosa”, sono chiamati così gli “avvelenamenti” da piombo, mercurio, arsenico e pesticidi dai ricercatori del Mount Sinai School of Medicine di New York.

Nel 2012, il Mount Sinai Chldren’s Environmental Health Center ha pubblicato la lista delle dieci sostanze più sospettate di essere causa di Autismo e problemi di intelligenza e apprendimento nei bambini. Le sostanze sono:

1)Piombo

2) Metilmercurio

3) PCBs

4) Pesticidi organofosforici

5) Pesticidi organoclorurati

6) Endocrine disruptors

7) Automotive exhaust

8) Idrocarburi policiclici aromatici

9) Brominated flame retardans

10) Composti Perfluorurati (PCF).

Endocrine disruptors sono sostanze che interferiscono e distruggono il nostro sistema endocrino. Queste sostanze, artificiali e non, possono provocare gravi danni alle popolazioni esposte e non hanno una tossicità acuta. Tra questi vi sono i problemi legati allo sviluppo, tumori, deformazioni corporee, problemi nello sviluppo sessuale, del cervello, seri deficit e disturbi dell’attenzione. Inclusi in queste sostanze vi sono gli idrocarburi policiclici aromatici di cui fanno parte anche gli inquinanti ambientali.

Gli Automotive Exhaust sono invece, molto schematicamente, i gas di scarico delle autovetture che producono, come ben si sa, effetti avversi alla nostra salute; tra questi il monossido di carbonio, il diossido di azoto e di zolfo, le particelle sospese PM-10 (particelle di meno di 10 micron), il Benzene, la Formaldeide, gli Idrocarburi Policiclici.

Brominated flame retardans sono, in pratica, ritardanti di fiamma che vengono commercializzati come ritardanti chimici; i brominati sono la varietà più usata e vengono comunemente utilizzati nei prodotti elettrici e elettronici (computer, telefoni cellulari) per e ridurne l’infiammabilità. I brominati (BRFs) sono composti organo-bromidici adoperati anche in molti oggetti di uso comune con componente plastica e in mobili, vestiti, cuscini, materassi. Il brominato è potenzialmente neurotossico.

Per quanto riguarda i pesticidi ricordo, per esperienza personale, il caso di una donna di Velletri (Roma); avevo sospettato che il suo grave problema di salute derivasse dalla cronica inalazione sia di pesticidi, sia dall’inalazione di fumi di sostanze plastiche.

Nella perizia medico-legale (2012): “Va detto che la signora xxx, (sostenuta anche dai sanitari dell’Ospedale di Velletri), imputa il suo stato dovuto soprattutto all’inalazione continua dei pesticidi gettati su terreni vicini al suo, nonché ai fumi di sostanze plastiche bruciate sempre nelle vicinanze…

Nel 2006, ad agosto, riferisce che, mentre tornava dal lavoro nei campi, aveva la febbre alta e per questo veniva portata in Pronto Soccorso a Velletri; riferisce inoltre che in seguito al rialzo febbrile (40°) cui si associò epigastralgia, con nausea e vomito, fu ricoverata presso l’Ospedale di Velletri. Nel corso del ricovero la signora manifestò deficit di forza all’arto inferiore sinistro, ingravescente, con difficoltà di svuotamento vescicale”.

Negli Stati Uniti i Disordini dello Spettro Autistico mostrarono, tra il 2008 e il 2012, un improvviso aumento di circa il 30%; negli Stati Uniti un bambino su sei ha sviluppato Disabilità Mentale (dalle forme meno gravi fino all’Autismo).

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