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23/05/2014

Elezioni europee 2014

L'elettoralismo in se e per se, per quanto mi riguarda, ormai ha preso tutto il suo appeal.
Vista la situazione contingente e un certo interesse non esasperato per il tatticismo, tuttavia, mi sono interessato alla questione che si consumerà questo fine settimana.

Partendo da questi due punti di vista
Perché voto il M5s. Ma auguri anche alla lista Tsipras

Io voto l’Altra Europa con Tsipras
e tenendo ben a mente questo
Anche legge elettorale per le europee è incostituzionale

Astensionismo. Una scelta politica
ho buttato giù due ragionamenti comunque stimolati dalla caterva di puttanate che si leggono in merito nella "società civile" ricolma di relativismo ed orfana da tempo immemore della capacità d'analisi anche più scarsa.
Chi si astiene non è necessariamente coglione o disinteressato a ciò che gli succede intorno. Soprattutto di questi tempi è più probabile che sia un soggetto che non trova rappresentanza nella proposta politica odierna. Fermo restando che la partecipazione elettorale è ormai un rito con la valenza sociale e politica della gita fuori porta la domenica, nel caso di queste elezioni il voto "contro" si divide esclusivamente tra M5S e Lista Tsipras. Chi vota altro rispettivamente si colloca tra: i furbetti del quartierino (FI-NCD), i fasci xenofobi (nuova AN - Lega) e gli irrecuperabili (PD).

Veniamo al punto.
Il M5S continua a vagare nel limbo dell'agglomerato interessante ma ricolmo di contraddizioni, è sicuramente una scelta politica che paga perché a quella maniera si mette insieme tanto l'elettorato progressista scontento della "sinistra di governo", tanto i peggio fuoriusciti da FI-Lega, l'importante è buttarci qualche battuta sull'economia verde che fa molto Obama, sulla decrescita che fa tanto alternativi fighetti e sugli immigrati che vengono sempre bene per dar sfogo alla peggio pancia di desta ma pure di "sinistra", senza dimenticare una sviolinata verso la DIGOS che ti porta in simpatia ai manettari orfani delle toghe che vedono e provvedono.
Manca però tutto il concreto. Le politiche il M5S le ha sfondate a febbraio 2013, 15 mesi fa. Ad oggi, tuttavia, non s'è visto uno straccio di documento analitico e programmatico in merito ai nodi essenziali entro cui ci troviamo a vivere: dal rapporto/critica con la UE (che passa per economia, welfare, lavoro ecc.) alla politica internazionale, zero assoluto, solo prese di posizione (anche giuste) ma sempre limitate allo specifico caso e mai allargate ad un'analisi complessiva del mondo. Faccio presente alla testa di rapa che mi riferisco a roba di sostanza non sparate del cazzo contro la lobby di turno che non spostano di una virgola la percezione di chi segue il movimento in merito a ciò che lo circonda.

La Lista Tsipras non la vedo meglio. Prima di tutto perché la stessa Syriza in Grecia non è giunta ad una sintesi del problema in casa propria (forse non sono sufficientemente aggiornato io, ma non mi risulta che Tsipras o chi per lui abbia espresso posizioni di rottura con l'attuale assetto continentale, della serie noi proviamo a riformare la baracca - sapendo che è impossibile - contrattando con Berlino, se non ce lo fanno fare il nostro obiettivo diventa la demolizione dell'Euro e soprattutto della libera circolazione di merci e capitali nella UE); in seconda istanza perché i sostenitori italiani dell'ellenico sembrano l'ennesima armata brancaleone in cui tentano di trovare un posto al sole intellettuali più o meno trombati, ex no-global che fanno incazzare i manettari per un punto e virgola sulla propria fedina penale, SEL (che sta con l'altra Europa ma nel frattempo solidarizza con la borghesia golpista venezuelana - quando si dice poche idee e molto confuse -) e Rifondazione che al solito ci butta la manovalanza prendendo per buone le incongruenze, gli omissis e le merdate degli alleati più o meno paraculi.

Con tutta la buona volontà di questo mondo, la voglia di restare a casa è tanta. A livello matematico ha giusto senso muoversi per cercare di demolire il più possibile Renzi e il PD, che al momento sono il problema contingente maggiore dell'Italia, nei numeri.
A questo punto, ripartendo dalla considerazione per cui anche sta frollocconata di elezione ha comunque una valenza politica nazionale atta a segare le gambe al Fonzie fiorentino, si possono mettere da parte i sofismi e andare alle urne scegliendo la compagine che sostiene Tsipras che alla fine della fiera penso sia la meno contraddittoria tra le due scelte a disposizione.

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