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24/04/2014

Giappone-Stati Uniti: tra alleanza e competizione, contro la Cina

“Fondamento della pace e della prosperità nella regione Asia-Pacifico”: così il premier giapponese Shinzo Abe ha definito l’alleanza tra Stati Uniti e Giappone nel corso dell'incontro con Barack Obama, arrivato a Tokio per una visita di due giorni.

Il Giappone, ha sottolineato il politico nazionalista Abe, “sostiene con fermezza” la strategia di ridispiegamento strategico statunitense in Asia che negli ultimi mesi ha incrementato la presenza militare di Washington in tutto l'estremo oriente, in particolare nelle Filippine, in Corea del Sud, in Australia ed in altri paesi dell'area in funzione anticinese.
A sua volta Obama ha puntualizzato che “l’alleanza Usa-Giappone è il fondamento non solo della nostra sicurezza nella regione Asia-Pacifico ma anche della sicurezza regionale nel suo complesso”.

Al centro del colloquio Abe-Obama ci sono stati i temi della 'sicurezza' e i rapporti economici, naturalmente il tutto incentrato sulle contromisure da intraprendere per bilanciare l’emergere della potenza cinese e soprattutto delle sue rivendicazioni territoriali e storiche.

Una delle ragioni del viaggio del presidente statunitense, che proseguirà in Corea del Sud, Malesia e Filippine, infatti, è proprio quello di "rassicurare gli alleati regionali" e quindi di aumentare il controllo statunitense nell'area.

Si capirà dal contenuto di un comunicato atteso per domani se l’accenno fatto stamattina alla necessità che tutti rinuncino “al tentativo unilaterale di cambiare con la forza la situazione esistente” diventerà un aperto riferimento alla Repubblica popolare cinese e alla sua crescente pressione sul Giappone riguardo al contenzioso sulle isole Senkaku/Diaoyu, anche attraverso passaggi ravvicinati di navi della Guardia costiera e di sorvoli da parte di velivoli militari.

D'altronde Obama, venendo incontro alle richieste del governo nazionalista giapponese, è stato più che chiaro quando ha affermato che "se la Cina dovesse attaccare le isole Senkaku, le forze armate americane contrattaccheranno assieme a quelle giapponesi".

Ma non mancano i motivi di attrito tra Washington e Tokio, evidentemente in competizione all'interno della stessa area del globo.

I due leader sperano che l’incontro in corso permetta di sbloccare la trattativa sul patto commerciale di Partenariato transpacifico, che le rispettive delegazioni non sono riuscite a portare a termine prima della visita di Obama, a causa dei contenziosi, in particolare, su riso, frumento, carni, prodotti caseari e zucchero. I due leader hanno potuto annunciare, durante la conferenza stampa congiunta, solo progressi generici, ma Obama è stato chiaro nel chiedere pubblicamente al Giappone un maggiore accesso nel suo mercato ai prodotti agricoli e alle automobili statunitensi.

“Rappresentiamo due delle tre maggiori economie mondiali e abbiamo la possibilità di lavorare insieme per migliorare e per attuare una politica economica aperta e dinamica in tutta l’area Asia-Pacifico”, ha detto il presidente statunitense.

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