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23/12/2013

Argentina: il governo mette sotto controllo i prezzi

Sull'esempio di quanto deciso in Venezuela dal presidente Maduro, anche in Argentina l'esecutivo ha deciso di intervenire per fermare l'aumento vertiginoso dei prezzi che sta mettendo a dura prova il potere d'acquisto dei settori meno abbienti della società e che non sempre è causato dall'inflazione ma a volte è riconducibile ad operazioni speculative.

A partire dal 1° gennaio prossimo il governo applicherà una politica di controllo dei pezzi per evitare da parte di imprese “manovre ingannevoli” dannose per il portafoglio dei consumatori. Una politica che non si limiterà solo ai 187 prodotti della “canasta básica”, cioè il paniere già esistente, ma interesserà fino a 10.000 beni, fra alimenti, bevande, prodotti per la pulizia, distribuiti nei punti vendita delle 40 principali catene di supermercati del paese latino americano.

Secondo il Ministero dell’Economia “non si applicherà un ‘congelamento’ dei prezzi, ma una politica di amministrazione degli stessi lungo tutta la catena, a partire dai fornitori”, cioè dal settore in cui le manovre speculative sono più evidenti. La nuova politica implicherà controlli rigidi e “integrali” sui bilanci delle imprese: il governo afferma che userà tutti i mezzi a sua disposizione per far sì che le aziende si impegnino “a rispettare gli accordi raggiunti, ma anche a evitare che vengano aumentati a dismisura i prezzi di prodotti analoghi senza una reale base economica, come si è verificato negli ultimi mesi in diversi casi”.

Per i trasgressori sono previste diverse sanzioni, da quelle già previste dalla legge per la difesa dei consumatori alla denuncia per abuso di posizione denominante. Il ministero dell’Economia effettuerà fra l’altro “radiografie complete” delle aziende in quanto a uso dei sussidi che la legge consente loro, al fine di “persuaderli che quando intendono aumentare i prezzi lo debbono fare per una reale necessità di costi e non per aspettative infondate”.

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