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30/10/2013

Rossobrunismo, il Pdci di Terni abbocca

Ieri mattina un articolo comparso sul blog del Collettivo Militant ha svelato che a Terni, il prossimo 16 novembre, la locale federazione del Partito dei Comunisti Italiani avrebbe organizzato una iniziativa di ‘solidarietà con la Siria’ insieme ad una organizzazione che, pur definendosi euroasiatista (!) appartiene a quella galassia di gruppuscoli di estrema destra che in nome della “comune lotta contro il nemico imperialista” cercano collaborazioni con ciò che rimane della sinistra marxista e internazionalista.

Denunciava Militant ieri mattina:

“(...) Ci è capitato di imbatterci in una “curiosa” iniziativa a sostegno della Siria che si dovrebbe tenere il prossimo 16 novembre a Terni e che sarà promossa dal Pdci e dall’Associazione “I primi della strada” insieme a… Stato e Potenza. Ora va bene (si fa per dire) la “distrazione” degli organizzatori, va bene pure (si fa sempre per dire) la non approfondita conoscenza del microcosmo fascista, ma quando si invita qualcuno in casa propria, in questo caso nei locali della propria federazione, sarebbe cosa buona e giusta almeno informarsi su chi è, su che cosa fa e da dove viene. Almeno per evitare colossali figure di merda come questa. Non sappiamo se la federazione ternana del Pdci abbia accesso alla rete, immaginiamo di si visto che possiedono un profilo facebook (qui), in tal caso ci sentiamo di poter dire che sarebbe bastato digitare nomi e sigle su un qualsiasi motore di ricerca per rendersi conto con chi si aveva a che fare. Su “Stato e Potenza” non ci dilunghiamo troppo, in rete si trova di tutto e di più (qui per esempio) ed anche noi alcuni mesi fa abbiamo provato ad analizzare il fenomeno del “rossobrunismo” (qui) e i rinnovati tentativi di infiltrazione nel campo dell’estrema sinistra. Quello che forse più ci lascia perplessi sono però i relatori, in questi casi infatti i curricula personali valgono più di mille grafiche o slogan “realsocialisti” piazzati sul proprio sito per confondere qualche visitatore distratto o nostalgico. Il primo che balza agli occhi e senza dubbio il signor Ramadan, che gli organizzatori descrivono come un “comunista italo-siriano”. Ouday Ramadan  è impegnato da mesi insieme con quella compagnia di giro che risponde al nome di Fronte Europeo per la Siria in un tour che l’ha portato a visitare numerose sedi fasciste, non ultima Casapound. (...) Di Stefano Bonilauri poi che dire se non che fa parte di quel (minuscolo) cosmo di “euroasiatici” che fa riferimento a Claudio Mutti (leggi) per conto del quale dirige la collana “Gladio e martello” (vedi) della casa editrice “Edizioni all’insegna del veltro” capace di pubblicare indistintamente testi su Ceaușescu e Codreanu (...) Sappiamo bene che la lotta contro l’aggressione imperialista alla Siria è una battaglia sacrosanta e fondamentale. Sappiamo pure che il deficit di internazionalismo di una certa sinistra, sempre più irretita dalla campagne dirittoumaniste dell’informazione mainstream, sta lasciando un vuoto enorme. (...) Proprio per questo oggi più che mai occorre essere particolarmente attenti, e vigili. Ma si può essere, anzi si deve essere, antimperialisti senza diventare caricature di noi stessi. (...)” (qui l’intervento completo: Il Pdci e l’antifascismo ai tempi della rete)

Il dibattito e le polemiche in rete cominciano a rimbalzare ed a metà mattinata la notizia arriva al dipartimento Esteri del Pdci nazionale, che dopo qualche tempo emette una nota pubblica che smentisce la federazione ternana del partito.

“Siria, nessuna iniziativa con settori collusi con ambienti fascisti

Apprendiamo che a Terni il prossimo 16 novembre è prevista una iniziativa sulla Siria, organizzata, fra gli altri, da strutture che vedono il coinvolgimento di ambienti della destra neo-fascista.
Tale iniziativa vede, in modo del tutto improprio, la presenza anche di una nostra struttura locale di partito.
Vogliamo ribadire in modo inequivocabile che in più occasioni abbiamo manifestato la nostra assoluta indisponibilità a partecipare ad iniziative con ambienti direttamente o indirettamente collusi con la destra fascista, sottolineando come la nostra solidarietà al popolo siriano nasce da una collocazione antimperialista e internazionalista che in nessun modo può entrare in contraddizione con la nostra ispirazione antifascista.
Ci dissociamo pertanto da tale iniziativa, e deploriamo il fatto che - non rendendosi conto della gravità del problema e della caratteristiche di una delle componenti organizzatrici, ancorché motivati in buona fede da un atteggiamento di solidarietà con la causa del popolo siriano in lotta per la difesa della propria sovranità - alcuni nostri compagni si siano fatti coinvolgere in tale iniziativa, dalle quale si dissoceranno in modo formale nelle prossime ore”.


Investiti del problema, alcuni giovani dirigenti della Federazione di Terni del Pdci rispondono con stizza, rivendicando la giustezza della loro collaborazione con un’organizzazione in odore di estrema destra in nome del fatto che la comune opposizione all’imperialismo statunitense renderebbe necessario superare ‘vecchi steccati’ e confrontarsi anche con chi ‘non la pensa come noi’. Poi nel pomeriggio di ieri i vari post di questo tipo sono stati rimossi dagli amministratori del profilo della federazione locale del Pdci, che comunque conferma l’iniziativa e anzi annuncia la partecipazione del segretario provinciale di Terni, Gianni Pelini.

Allo stato, la federazione locale del Pdci non ha emesso nessun comunicato ufficiale per spiegare perché intende continuare a promuovere e addirittura ospitare un’iniziativa con Stato e Potenza, di cui evidentemente conosce identità politica e progetti (non si tratta quindi di ‘distrazioni’ o ‘ingenuita’). D’altronde non è la prima volta che pezzi di sinistra ‘ortodossa’ scambiano l’antiamericanismo dell’estrema destra con l’antimperialismo, contribuendo a creare confusione e accreditando la tesi che ‘destra’ e ‘sinistra’ non esistano più e che i vecchi steccati vadano rimossi in nome della comune lotta contro le mire di Washington. Ma in altri casi si era trattato di singoli attivisti dei partiti di sinistra, mentre questa volta è un’intera federazione del Pdci a sdoganare i fascisti assumendone in parte il discorso politico.
Suona davvero inquietante, ad esempio, un passaggio della breve nota attraverso la quale Pdci e Stato e Potenza chiamano a partecipare all’iniziativa del 16 novembre, che dimostra quanto sia facile per il veleno fascista contaminare gli altri ambienti politici che abbassano le loro difese: “Sostenere la Repubblica Araba di Siria è dunque un dovere di ogni cittadino che abbia a cuore la stabilità e la legalità nello scenario del Mediterraneo e dunque anche nella nostra Italia, dove risiedono diversi immigrati clandestini e regolari che da mesi sostengono apertamente queste bande terroriste”.

Che per difendere la Siria dall’aggressione imperialista e islamista (sacrosanto) si debba sdoganare la visione razzista del mondo tipica del fascismo segnalando al pubblico ludibrio gli ‘immigrati clandestini’ e addirittura quelli regolari perché potenziali terroristi è davvero inaccettabile e rende ancora più pericoloso il sodalizio di Terni tra Pdci e Stato e Potenza.

Se il Pdci locale per ora non si esprime attraverso note ufficiali, nelle ultime ore Stato e Potenza ha emesso un aggressivo comunicato (soprattutto nei confronti del responsabile esteri del Pdci, Maurizio Musolino), che riportiamo qui di seguito e che scimmiotta le analisi e le critiche che la sinistra antagonista ha espresso in questi anni contro la deriva governista di Pdci e Prc.

“Comunicato in merito alla conferenza di Terni sulla Siria

Nella giornata di oggi, martedì 29 ottobre, abbiamo appreso da segnalazioni di amici e conoscenti che due siti internet – quello del Partito dei Comunisti Italiani e quello dell’associazione Militant – hanno denunciato la conferenza programmata nelle ultime settimane per il 16 novembre p.v. a Terni e dedicata alla situazione siriana. Il problema che queste due organizzazioni pongono in essere, sarebbe la presenza, tra gli organizzatori, di una sigla gravitante nella galassia della “destra neofascista” o “collusa coi fascisti”. E’ chiaro ed esplicito il riferimento oltraggioso e diffamante al nostro movimento politico, fatto regolarmente oggetto di aggressioni verbali e intimidazioni multimediali da almeno due anni a questa parte. Nel respingere qualsiasi accusa di neofascismo ed invitando il pubblico interessato a leggere CON CURA E ATTENZIONE il nostro Manifesto Politico, chiediamo una massiccia partecipazione all’iniziativa, che RESTA IN CARTELLO IN OGNI CASO nella speranza che Giuseppe Mascio, segretario regionale del PdCI in Umbria, non si lasci intimidire e non venga meno all’impegno già preso da molto tempo. Invitiamo inoltre il pubblico ad ignorare le censure invocate da certi instancabili sessantenni nevrotici, sopravvissuti per anni grazie ai vitalizi, ai finanziamenti pubblici e alla classica “doppia morale” del compagno a parole e del benestante nei fatti. Sono individui ormai completamente falliti. Rappresentano progetti politici vecchi, anacronistici, sclerotizzati, fuori dalla storia e non a caso completamente ignorati dalle classi sociali meno abbienti al punto che, nonostante l’espansione della crisi e la proletarizzazione di buona parte del ceto medio, non solo non hanno mai ottenuto alcun riscontro elettorale significativo ma hanno addirittura perduto ulteriore consenso. I fatti hanno la testa dura, come diceva Lenin, e dimostrano con chiarezza che ci troviamo di fronte a personaggi totalmente incapaci di costruire un progetto politico socialista serio e coerente con le loro pretese radici ideologiche. Sono terrorizzati dal XXI secolo perché il profondo cambiamento geopolitico e storico verso cui stiamo andando sta mettendo a nudo tutta l’inconsistenza della loro carriera politica al carro di un PCI, quello berlingueriano-ingraiano, e di un centro-sinistra, quello occhettiano-dalemiano, che hanno distrutto (assieme al centro-destra) l’Italia, svuotandola definitivamente delle sue energie industriali, economiche e sociali, compromettendo non solo l’avvenire di milioni di connazionali lavoratori e lavoratrici ma addirittura la possibilità stessa di costruire sviluppo e benessere in questo Paese, prossimo a retrocedere nei più bassi ranghi delle classifiche economiche mondiali. Schiumano e continuano a terrorizzare i loro giovani, i loro militanti, con accuse al vetriolo, campate in aria, prive di fondamento ma soprattutto incorniciate in un inaccettabile senso di superiorità morale e politica, spaventati, come sono, dalla presenza di rottura di realtà giovanili finalmente autonome ed indipendenti dai partiti di massa, dai movimenti qualunquisti made in Usa (Occupy, Greenpeace ecc. …), da tutti quei centri (a)sociali dediti allo spaccio e al consumo di sostanze stupefacenti, dalle ipocrite tavole della pace catto-sindacaliste, dai circoli massonici del capitalismo italiano, sia esso “confindustriale” o “cooperativo”, e dai think-tank dell’atlantismo, nelle sue due versioni di “destra” e di “sinistra”.
Il Direttivo Politico di Stato e Potenza”


Contropiano si era già occupato in passato delle infiltrazioni fasciste all'interno dei movimenti contro la guerra e di solidarietà internazionalista. Di seguito quanto scrivevamo solo poche settimane fa:

Siria. Inquinanti di guerra

Fonte

Un articolo personalmente illuminante che mi ha aiutato a chiudere il cerchio su Stato e Potenza (incontrato qualche mese fa in rete) e su i rossobruni in generale, primo fra tutti Massimo Fini (ahimè divulgato in passato anche dal sottoscritto) che forse è un po' più sottile e meno identificabile rispetto a Stato e Potenza.

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