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28/10/2013

Ribelli siriani: no a Ginevra 2


No a Ginevra 2. Diciannove gruppi di opposizione siriani hanno annunciato il loro rifiuto a prendere parte alla conferenza di pace prevista per il 23 novembre: "Ginevra 2 non è e non sarà la scelta della nostra gente né verrà incontro alle richieste della rivoluzione - hanno affermato i gruppi di ribelli in un video girato dalle Brigate Suqur al-Sham - Consideriamo la conferenza un altro mezzo della cospirazione per far morire la rivoluzione".

Non solo. I 19 gruppi hanno minacciato chiunque prenderà parte alla conferenza e si macchierà per questo di "alto tradimento": "Ne dovranno rispondere di fronte ai nostri tribunali".

Il rifiuto è l'ulteriore dimostrazione della spaccatura interna alle diverse anime dell'opposizione al regime di Bashar al-Assad. Nelle scorse settimane, molti gruppi avevano dichiarato il fallimento della Coalizione Nazionale Siriana, federazione di gruppi di opposizione considerata in Occidente il solo rappresentante legittimo del popolo siriano.

La richiesta resta la stessa: i ribelli non intendono sedersi allo stesso tavolo del presidente, nessun dialogo fino alla caduta di Assad. La stessa richiesta della Coalizione che dovrebbe incontrarsi il prossimo 9 novembre per decidere se prendere parte a Ginevra 2 o meno. Forti sono le pressioni da parte di Stati Uniti e Russia perché le opposizioni accettino il dialogo con il regime, pena il fallimento del tentativo diplomatico sponsorizzato da Mosca e Washington.

"Un annuncio oltraggioso", l'ha definito il ministro degli Esteri russo Lavrov: "Offensivo che alcune organizzazioni terroriste e estremiste che combattono contro il regime inizino a muovere simili minacce".

Intanto, proseguono gli scontri: oggi le forze governative hanno ripreso il controllo della città cristiana di Sadad, a Nord di Damasco, dopo una settimana di battaglia contro miliziani islamisti vicini ad Al Qaeda. Gli scontri si sono risolti mentre in Siria arrivava Lakhdar Brahimi, l'inviato di Onu e Lega Araba, impegnato in una serie di meeting per garantire l'apertura della conferenza di pace. Brahimi è impegnato da alcuni giorni in un lungo tour mediorientale, dall'Egitto al Libano alla Giordania.

Fino all'Iran: Brahimi ha più volte sottolineato la necessità di coinvolgere Teheran nella conferenza di pace e nella transizione politica siriana, vista la stretta alleanza con il regime di Damasco. "La partecipazione dell'Iran a Gienvra 2 è naturale e necessaria", ha detto l'inviato Onu durante un incontro a Teheran.

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