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19/09/2013

La rabbia contro Alba Dorata incendia la Grecia


Sono state forse alcune centinaia di migliaia le persone scese in piazza in tutta la Grecia ieri per manifestare contro la violenza nazista a poche ore dall’assassinio del noto rapper antifascista Pavlos Fyssas durante un agguato nel popolare quartiere di Keratsini, alla periferia della capitale. Considerando che decine di migliaia erano in piazza per le programmate manifestazioni dei dipendenti pubblici contro i tagli del governo e della troika e un piano di licenziamenti draconiano.

Dopo i primi cortei e i primi scontri della mattinata davanti alle sedi di Alba Dorata a Chania e a Patrasso, è proprio a Keratsini che si è tenuta la manifestazione più partecipata. Vasta eco ha registrato un biglietto lasciato sul luogo dell’aggressione: “vi hanno dato il 15% e voi avete commesso un omicidio. Mi vergogno di essere greca e di crescere i miei figli in un paese di assassini. Vergogna e disgusto è solo quello che mi provocate. Vergogna anche all’unità DIAS della polizia, che stava là a guardare ed è intervenuta solo dopo l’omicidio. Buon viaggio amico mio. Che la terra ti sia lieve. Ti accompagni la canzone I primi morti“. [No altre lacrime/le tombe sono chiuse/concime della libertà/i primi morti. Avranno risposta/unità e lotta/perché trovino riposo/i primi morti, recita il pezzo del rapper scomparso].

Almeno 20 mila persone si sono concentrate sul luogo dell’omicidio a partire dalle dieci, in contemporanea con altre decine di cortei e presidi in tutto il paese, ed hanno dato vita a una manifestazione dal forte contenuto emotivo, ma anche determinata nel chiedere la fine dell’impunità di cui le squadracce di Alba Dorata continuano a godere. Dopo circa un’ora la manifestazione si è divisa in vari rivoli: da una parte i militanti del Partito Comunista, dall’altra quelli delle varie componenti di Syriza, gli attivisti di Antarsya (coalizione della sinistra radicale alla quale era vicino il rapper assassinato) e altre realtà della sinistra ellenica. E poi le aree autonome e anarchiche, che hanno assaltato un commissariato di polizia e marciato verso la sede del partito neonazista nel vicino quartiere di Nikaia. Ne sono scaturiti scontri durati ore: la polizia in assetto antisommossa ha utilizzato naturalmente i micidiali gas lacrimogeni e anche le granate stordenti mentre attivisti incappucciati lanciavano pietre e bottiglie contro gli agenti. In queste ore i siti di controinformazione denunciano attraverso la diffusione di alcuni video che durante la repressione delle manifestazioni di ieri alcuni uomini in borghese si sono schierati a fianco dei celerini in assetto antisommossa partecipando al pestaggio di alcuni manifestanti: il sospetto è che non si tratti necessariamente di agenti senza divisa ma, come altre volte è avvenuto, proprio di militanti dell’organizzazione neonazista responsabile dell’omicidio di Killah P.

Molti i feriti, alcuni dei quali gravi e trasportati in ospedale. Si parla anche di circa 60 fermi e di 20 arresti operati dai servizi di sicurezza solo nella capitale. A Keratsini, Panos Kammenos, fondatore e leader del partito di destra anti-troika dei Greci indipendenti, è stato aggredito da alcuni manifestanti quando si è presentato alla manifestazione.

A Chania, dopo l’assalto alla sede di Alba Dorata della mattina, un nuovo grande corteo ha percorso le strade della seconda città cretese. Così come a Salonicco, dove un fiume di gente ha denunciato la violenza nazista.

In serata a Patrasso nuovo corteo assai partecipato e nuovi scontri con la polizia, che hanno provocato anche qui feriti e arrestati.

Grande manifestazione nella cittadina di Trikala, scontri si sono verificati anche a Xanthi e Larissa. Un presidio di solidarietà con gli antifascisti greci si è tenuto ieri pomeriggio anche a Barcellona, mentre per oggi sono state organizzate manifestazioni in numerose città europee.


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