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23/07/2013

Rigassificatore: cosa ci guadagnamo? Anzi, cosa rischiamo di rimetterci

Fino a poco tempo fa si erano quasi perse le tracce dell’andamento dei lavori del progetto “Offshore”, a parte il fatto che la piattaforma era in lavorazione a Dubai. Si sono succedute, prima una brusca frenata del progetto, forse dovuta all’andamento della crisi economica che ancora stiamo affrontando e poi un’accelerazione repentina per far sì che tutto decolli prima della fine dell’anno in corso. Alla luce di informazioni prese dal web o da quotidiani non livornesi adesso ho le cose più chiare.

Nel 2005 l’AEEG (Autorità per l’energia) delibera un sistema di incentivazione ai rigassificatori chiamato “fattore di garanzia”. Consiste nell’assicurare un rimborso pari fino al 71% della loro capacità nel caso in cui non venisse venduto tutto il gas previsto. Ad ottobre scorso la stessa Autorità deliberava l’annullamento del fattore di garanzia a causa della situazione di un mercato in costante decremento di consumi. Questo tipo di incentivi, argomentavano all’Autorità, avrebbe portato ad un bagno di sangue per la bolletta degli utenti. In più la UE aveva annunciato una inchiesta al riguardo su possibili aiuti di Stato non regolari. La stessa delibera che annullava il fattore di garanzia per tutti i futuri progetti di rigassificatori, lo continuava a prevedere per quelli recentemente approvati (Rovigo e Livorno) solo se non fossero stati gestiti in esclusiva. Siccome sia Rovigo che Livorno saranno in esclusiva, nessuno avrebbe goduto dell’incentivo. A quel punto la società OLT – Offshore LNG Toscana, proprietaria della piattaforma di Livorno, è ricorsa al TAR della Lombardia che il 7 luglio si è espresso in suo favore reintroducendo per l’impianto di Livorno il fattore di garanzia. Assunto che questi sono argomenti che sembra non interessino alla politica locale; che cosa dobbiamo aspettarci noi Livornesi da tutto questo?

Per assurdo noi Livornesi dalla fine di quest’anno, quando si darà il via a questa piattaforma, dovremo sperare che gli affari di OLT nel 2014 vadano per il meglio, perché se così non fosse oltre al danno, di avere una piattaforma del genere nel bel mezzo del Parco dei Cetacei proprio davanti alle nostre coste, anche la beffa. Se gli affari non andassero bene nel 2014 e OLT vendesse meno del 71% della sua capacità nominale di 3,75 miliardi di metricubi di metano annui, la differenza gliela dovremo pagare noi in bolletta. Che scelta lungimirante aver puntato su questo progetto. Grazie di cuore.

intervento inviatoci da ANDREA GUALTIERI

21 luglio 2013


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