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17/07/2013

Renzi, The Manchurian Candidate alla fiorentina

Spopola in tv, viene imposto come "il candidato", anche se nessuno sa cosa proponga. Neppure lui, che è andato a farselo spiegare da Angela Merkel. Di certo, però, non fa il sindaco di Firenze.

E' volato a Berlino a chiedere il placet tedesco al proprio avvento sulla poltrona di Palazzo Chigi, non appena – pochi mesi, abbiate pazienza – il governo delle "larghe intese" esploderà per scollamento autonomo o per terremoti esterni (il 30 luglio la Cassazione dovrebbe decidere sulla condanna definitiva o no di Berlusconi per il processo Mediaset).
Visto che c'era, ha riferito il portavoce della Merkel, Seibert, si è fatto spiegare cosa i tedeschi intendono per "competitività" in riferimento all'Italia. Così, all'occorrenza, potrà dire finalmente qualcosa di "politico" invece che sparare battute a raffica.
Un fenomeno, questo Renzi. Ma a ben guardare non tanto originale. Hollywood, ultimo tempio dove si legge Marx e qualcuno lo capisce anche, ci ha fatto ben due film (stesso titolo, attori e registi diversi, insomma un remake) a partire da un romanzo. Che parla di un candidato scelto da una multinazionale e imposto come presidente degli Stati Uniti, anche a costo di dover uccidere il presidente in carica. Un film che spiega molto bene come si possa "costruire un fantoccio mediatico", conferirgli uno spessore anche senza che ne abbia alcuno. Insomma, una macchina da comunicazione per conquistare una poltrona decisiva; da cui poi opereranno altri, gli esponenti della mutinazionale, quelli che hanno un interesse e un "programma" da attuare; e che nulla ha che che vedere con gli "interessi del paese".

Ma non c'è soltanto questo. Il personaggio pubblico Matteo Renzi ha ricoperto già la carica di presidente della provincia di Firenze e ora quella di sindaco del capoluogo toscano. Come lo fa? Qui i pareri sono pressoché unanimi. Non lo fa lui, che è sempre da un'altra parte (in televisione, in genere, prima di scoprire la Germania e alri paesi europei decisivi per il suo futuro premierato).

E diamo pertanto ai nostri lettori un po' di documentazione inviataci da un suo fiero avversario, nonché dipendente comunale, con l'hobby dell'inchiesta tenace. Non un comunista, non un frequentatore dei centri sociali, solo un impiegato peraltro cattolico (come Renzi, che aveva esordito nella Democrazia Cristiana e s'era scoperto "bucatore dello schermo" come candidato... nei quiz di Mike Bongiorno), forse un ossessionato del Sindaco e che ci ha riempito di "materiale interessante".

La vita di un giornale è sempre complicata. Spesso capita che singoli cittadini volenterosi ti rivelino “notizie”, ti inviino materiale “probatorio”, ricostruendo nessi e legami spesso difficili da verificare.

È così che ci è arrivato, via mail, questo corposo dossier sulle spese quanto meno “eccessive” o “disinvolte” di Matteo Renzi nel ruolo di sindaco di Firenze.

La denuncia-esposto arriva da un dipendente dello stesso Comune di Firenze, che si è messo ad indagare sulle spese del sindaco (sia nel periodo in cui era stato presidente della provincia, sia in quello – ancora attuale – di sindaco). Alessandro Maiorano ha sicuramente un dente avvelenato con l'enfant prodige della politica conservatrice italiana, ma a prima vista appare un accusatore documentato e attento al dettaglio. Per esempio, sul cosiddetto “scandalo escort” che ha interessato qualche settimana fa lo stesso Comune di Firenze, Maiorano si è ben guardato dal fare di ogni erba un fascio. La sua “difesa” implicita del sindaco in questa vicenda è dal resto motivata in modo razionale: “non ci sta mai, in Comune, come faceva a controllare quel che avveniva?”. Perfida, ma efficace.

Sulle spese pazze, le assunzioni di “amici”, l'uso di alcune società controllate che succhierebbero soldi agli enti locali da Renzi diretti, per mettergli poi a disposizione i fondi con cui sta da tempo scalando le non eccelse vette della politica nazionale, ecc, Maiorano si è invece regolarmente rivolto alla Guardia di Finanza, alla Corte dei Conti e al ministero dell'economia, depositando esposti e documenti (che qui riportiamo).
Insomma, non fantasie, ma frammenti di “pezze d'appoggio” che giustificano le sue ricorrenti domande sulla resistibile ascesa del “Blair de noantri”, o meglio “pe' i grulli”.

Della sua denuncia si sono accupate già altre testate, sia online che cartacee, ma la documentazione arrivataci oggi non è mai stata pubblicata prima.

La logica in cui si muove Maiorano è un po' “grillina” – molta attenzione sulle spese, nulla sulle scelte più propriamente politiche e amministrative di Renzi – ma anche per questo, forse, non la si può tacciare di “pregiudizio ideologico”.

A voi il giudizio, che a noi sembra una conferma. Renzi è il volto nuovo dei più vecchi e immarcescibili poteri italiani, il piccolo e chiassoso gattopardo che deve far sembrare la Terza Repubblica qualcosa di “veramente nuovo”, in perfetta continuità con la seconda, la prima e anche un po' con quel che c'era prima della Resistenza.

Un perfetto "Manchurian candidate", venuto dal nulla e proteso verso il nulla, in un assordante cicaleccio di parole buttate lì per "fare tendenza". Cominciando dalla prima e più famosa: rottamazione.
Vi volete far abbindolare da uno così? Dai, non è possibile. L'abbiamo già visto 'sto film... E anche voi.


pdfDenunce_presentate_-_atti.pdf534.4 KB

pdfFlorence_Multimedia_esposto.pdf39.88 KB

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