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19/07/2013

Napolitano schiera i blindati a difesa del governo


Come volevasi dimostrare... Non vedendo correre tutti i partiti al capezzale del governo, accettando ogni corbelleria detta in Parlamento da diversi ministri, da parecchi parlamentari e infine dallo stesso Presidente del Consiglio, Napolitano è sceso in campo a difendere il “suo” governo.


Letta deve "andare avanti", a qualsiasi costo e senza badare alle mostruosità – istituzionali, internazionali, costituzionali, economiche – che si vanno producendo nella sua scia velenosa.

Se viene messa "a repentaglio la continuità di questo governo i contraccolpi a nostro danno, nelle relazioni internazionali e nei mercati finanziari, si vedrebbero subito e potrebbero risultare irrecuperabili". Una minaccia devastante vale più di cento ragionamenti sull'incompatibilità di questa compagine innaturale con le regole del buon senso e della “democrazia borghese”. Napolitano governa con la paura e per aumentare la paura; è l'unico strumento ormai in suo possesso per assicurare in questo paese un governo che obbedisca passivamente alla Troika. Un linguaggio da "settantasette", manca poco ai blindati nelle piazze davanti ai palazzi del potere...

Nel corso della cerimonia del Ventaglio, un classico appuntamento prima delle vacanze estive, al Quirinale, Napolitano ha ricordato che "il periodo è inquieto con rischi di paralisi", per cui ciò che "deve anche oggi avere il primo posto nella nostra attenzione collettiva è la criticità delle condizioni economiche e sociali del nostro Paese".

Non vuol sentire ragioni, pretende il rispetto del "cronoprogramma di 18 mesi già partito in Parlamento". Quindi "non ci si avventuri a creare vuoti, a staccare spine, per il rifiuto di prendere atto di ciò che la realtà politica ha reso obbligato e sottovalutando le conseguenze che ciò avrebbe sul Paese". Soprattutto intima a "coloro che lavorano su ipotesi fumose e arbitrarie a non contare su decisioni che spetterebbero al presidente della Repubblica".
 
Te capì?

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