Presentazione


Aggregatore d'analisi, opinioni, fatti e (non troppo di rado) musica.
Cerco

19/06/2013

Dedicato a quelli a cui piace tanto la nostra magistratura di cui difendono la fiera indipendenza…

A Genova, una pensionata ottantenne ha rubato un po’ di carne e qualche dolciume nascondendoli nella borsa della spesa. Il furto ammontava a un valore di 20 euro. Ho detto venti. Prontamente processata (chi dice che la giustizia in Italia è lenta?) è stata condannata a due mesi e venti giorni di reclusione (immaginiamo condonati). L’avvocato aveva chiesto il riconoscimento dello stato di indigenza e l’assoluzione per aver agito in stato di necessità. Ma il sagace magistrato ha eccepito che aver rubato anche dolciumi (biscotti ed una bottiglia di limoncello: capite?) dimostra che non di stato di necessità si è trattato.

Qualche considerazione: il furto ammontava a 20 euro, quanto è costata allo Stato l’udienza, considerando la frazione di stipendio di magistrato, segretario giudiziario, poliziotti in servizio, carta bollata ecc?

Magari il solerte custode della Legge poteva anche decidere di non procedere per l’inconsistenza patrimoniale del danno. Ma, si sa, i principi non hanno prezzo. Soprattutto quando li si deve applicare a pensionati, disoccupati e morti di fame in genere.

Ed uno così voi lo volete lasciate “indipendente” cioè irresponsabile di fronte a tutto ed a tutti?

In secondo luogo ci incuriosirebbe sapere in quanto tempo il severo magistrato guadagna 20 euro. Ma, per fare due calcoli, dovremmo sapere che grado ha raggiunto il valente togato (giudice di corte d’Appello? Di Cassazione?). Tuttavia, considerando che un magistrato di corte d’Appello di prima nomina riscuote circa 55.000 euro all’anno, questo significa 150 euro al giorno, comprese le domeniche, le festività ed i 51 giorni di ferie (ho detto 51), questo significa più di 200 per ogni giorno “lavorativo” (sempre che il magistrato in questione lavori).

Abbiamo considerato il caso di un magistrato medio a mezza carriera. A proposito, quando iniziamo a parlare del taglio delle retribuzioni dei magistrati? Perché i parlamentari si ed i magistrati no? ”Perché” mi obietterà qualcuno, “la Corte Costituzionale ha recentemente stabilito che non si possono tagliare le retribuzioni dei giudici perché è incostituzionale”.

Giustissimo: modifichiamo opportunamente la Costituzione su questo punto. Ed anche su quanto si dice sul Csm.

Aldo Giannuli.

Fonte

Vai Aldo!!!

Nessun commento:

Posta un commento