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24/02/2013

Scommesse elettorali

Ultimo giorno di campagna elettorale e aumentano le incognite sui risultati. I brokers scommettono sul recupero di Berlusconi rispetto al Pd ed un Grillo quasi al 20%. Monti a rischio. L'ingovernabilità è all'orizzonte. Sarebbe proprio un male?


Come si sa i brokers sono qualcosa di più che degli scommettitori incalliti. Sono qualcosa a metà tra i traders di borsa, che scommettono con futures e derivati, e dei fundraiser che raccolgono investimenti di rischio tramite scommesse su eventi che prevedono forti tassi di imprevedibilità. I brokers scommettono sugli eventi sportivi ma anche su cose più complesse come i risultati elettorali. Chi raccoglie investimenti – anche sotto forma di scommesse – si premura di avere informazioni attendibili per poter regolare il flusso di scommesse e determinare le quote di rischio che possono farti perdere tutto o vincere una piccola fortuna.


Nel caso delle elezioni italiane di domenica e lunedi i brokers sembrano aver avuto accesso ai dati confidenziali degli istituti che curano i sondaggi. La legge vieta la diffusione dei sondaggi in questi giorni, ma sono proprio gli ultimi giorni quelli che offrono uno spaccato più verosimile delle intenzioni di voto. I partiti in lizza si tengono stretti i loro dati riservati, quelli che con un margine di errore inferiore magari ad un sondaggio di tre settimane fa, ti fanno capire se è andata o no. I brokers hanno probabilmente accesso a qualche gola profonda negli istituti demoscopici e nei partiti. Ricavano informazioni riservate, le elaborano e mettono in campo percentuali sulle quali raccogliere scommesse.

Secondo questa fonte di informazione “parallela” a quelle ufficiali, si ricava il seguente scenario sui risultati elettorali: Pd/Sel si fermano al 33,5%; PdL-Lega sarebbero cresciuti fino al 32% dopo la “trovata” della falsa lettera sul rimborso dell'Imu; Il Movimento 5 Stelle viene dato al 19% mentre Monti e la sua Scelta Civica se la rischiano grosso scendendo al 10,6%; Rivoluzione Civile viene data al 3,2%.

In pratica lo spettro dell'ingovernabilità si profila abbastanza nettamente all'orizzonte. A questo punto, e con le ipoteche della troika sul futuro che richiedono invece un governo stabile, è legittimo chiedersi se sia proprio un male. Certo gli “investitori finanziari” adesso vanno incontro allo sdoppiamento tra quelli che hanno predisposto i loro piani speculativi sulla stabilità e quelli che invece puntano allo “scenario b” cioè l'instabilità. Monti, Bersani e la troika Bce-Fmi-UE hanno cercato di convincerci che i primi sono “i buoni” e i secondi sono i “cattivi”. Tutti sanno che non è vero. Entrambi si nutrono della carne e del sangue della gente.

Fonte

Un 32% all'asse Pdl-Lega mi lascerebbe davvero di stucco e con una buona dose di speranza, già latitante, in meno. 

2 commenti:

  1. Attenzione, che se stasera il Milan vince il derby altro che 32%! Meglio riderci sopra.
    Avanti Ingroia!

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    Risposte
    1. Secondo me il cavaliere ha buone possibilità di stupire anche a sto giro.

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