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22/10/2012

I numeri del disastroso Governo Monti

Monti non ha ancora compiuto un anno di governo, essendo in carica dal 16 novembre, ma le cifre parlano chiaro: un assoluto disastro!
Il Supplemento al Bollettino Statistico "Finanza pubblica, fabbisogno e debito" n. 52 del 15/10/2012, pubblicato dalla Banca d’Italia, evidenzia chiaramente le cifre del disastro. Con la pubblicazione odierna, si rendono pubblici i dati aggiornati al 31 agosto.  Il debito pubblico continua a crescere, ma con l’avvento di Monti la crescita è stata superiore agli anteriori governi. Il debito pubblico italiano al 31 agosto 2012 era 1.975, 63 miliardi di Euro.


Il debito pubblico nel 2011 (fra il 31/12/2010 ed 31/12/2011) è cresciuto del 3,00%; se consideriamo gli ultimi dodici mesi del governo Berlusconi (31/10/2010-31/10/2011) il debito è cresciuto del 2,38%. Negli ultimi 12 mesi (31/08/2011-31/08/2012) la crescita del debito è stata del 3,51%; Se consideriamo solamente il periodo del Governo Monti (31/10/2011-31/08/2012) la crescita del debito è stata del 3,09% e se ci soffermiamo ad analizzare i dati dell’anno in corso (31/12/2011-31/08/2012) il debito cresce ancora di più: 3,61%. L’azione del Governo Monti sta, inequivocabilmente, facendo crescere il debito più che il suo predecessore.
Se poi consideriamo il debito in relazione al PIL, il disastro del governo Monti appare ancora più evidente. Nel 2008 il debito pubblico italiano era il 106,1% del PIL; nel 2009 sale al 116,4%; nel 2010 arriva al 119,2%, nel 2011 supera il 120%, arrivando al 120,7%; nel 2012 sarà sicuramente superiore al 125%, massimo assoluto dal 1970. Secondo calcoli pessimistici potrebbe arrivare perfino al 130% o ad una cifra molto vicina: se il debito negli ultimi 4 mesi dell’anno dovesse crescere di altri 25 miliardi e quindi arrivare in prossimità dei 2.000 miliardi e se si dovesse confermare una riduzione del PIL del 2,6%; in questo caso l’Italia si ritroverebbe un debito vicino al 130%.
Le cifre del Governo Monti sono ancora più disastrose, se si considera che il debito continua ad aumentare pur in presenza di un aumento delle entrate. Nel 2012, grazie all’aumento delle imposte e delle tasse, il Governo Monti per il 2012, stando agli ultimi dati pubblicati dal FMI lo scorso 9 ottobre, usufruirà di entrate non inferiori a 755 miliardi di Euro, il 48,3% del PIL a fronte di ingressi pari al 46,1% del 2011. Ovviamente l’aumento delle imposte e delle tasse continua ad essere un punto all’ordine del giorno del governo Monti, che contribuisce a deprimere la domanda, per cui è facile aspettarsi un peggioramento della situazione. La disoccupazione, ad esempio, sempre secondo i dati pubblicati dal FMI lo scorso 9 ottobre passa dall’ 8,4 del 2011 al 10,5 nel 2012 e continuerà a crescere per il 2013.
Il disastro del Governo Monti va ben oltre queste cifre: l’aspetto peggiore è l’aumenta del debito a breve, quello da pagare a meno di un anno. Al 31 di ottobre 2011, ultimo bilancio disponibile per il Governo Berlusconi, il debito totale ammontava a 1.916,40 miliardi di Euro e di questo il 26,07%, ossia 499,58 miliardi erano debiti in scadenza nei successivi 12 mesi.
Oggi (dati al 31/08/2012), con il Governo Monti il debito è a 1.975,63 miliardi di Euro, ma la quota da pagare a breve, entro i successivi 12 è salita a 546,64 miliardi, il 27,67% di tutto il debito. In solo 8 mesi (dal 31/10/2011 al 31/08/2012) di Governo Monti, il debito da pagare a breve ha avuto un rialzo netto del 1,6%. Anche il debito a medio termine, quello in scadenza tra 12 e 60 mesi è in aumento, essendo passato da 554,85 miliardi del 31/10/2011, il 28,95% del totale, a 579,76 il 29,35% del totale; ovviamente diminuisce il debito in scadenza oltre i 60 mesi.
Perchè consideriamo che questo sia l’aspetto peggiore del Governo Monti? Aumentando il debito a breve, significa aver bisogno di maggiori entrate nel breve periodo per coprire le rate in scadenza ed ovviamente si continuerà a spremere i contribuenti, il popolo Italiano e le imprese, con la conseguenza di deprimere ancora di più la domanda e quindi il panorama economico.
Certamente Monti, come previsto, continuerà a vendere, o per essere più esatti a svendere il patrimonio nazionale, con la conseguenza che nel breve periodo si ritroverà con un debito inferiore di qualche miliarduccio, ma nel lungo periodo aumenterà perché da un lato continua a spendere (pur aumentando le entrate, se il debito aumenta è perché aumentano le spese) e dall’altro verranno a mancare gli introiti derivanti dagli utili del patrimonio ormai venduto.
A quanto pare, Monti sta tagliando solo ed esclusivamente gli investimenti sociali, da lui considerati non una grande risorsa del paese, ma uno spreco. Fra qualche tempo, in virtù di questi tagli si ritroverà con popolo affamato, malcurato ed ammalato, ignorante, con le inevitabili esplosioni sociali ed il ricorso alla repressione ed il conseguente incremento delle spese nel settore dell’ordine pubblico. Bella prospettiva per l’Italia!
L’aumento del debito a breve termine, rende sempre più evidente il ricorso al FMI ed anche se al momento tale ricorso viene negato, la realtà dei numeri indica il contrario. Come si pagano i debiti, se ormai gli italiani, popolo ed imprese, sono già spremuti al massimo?
Nella logica di Monti, si continuerà ad aumentare l’IVA, l’IMU/ICI, le altre imposte e tasse, a ridurre le pensioni, gli stipendi, ecc… ma tutto questo farà ulteriormente diminuire la domanda (i consumatori disporranno di sempre meno soldi da spendere) e per conseguenza le imprese reagiranno riducendo l’offerta, ossia licenziando e spostando all’estero i propri stabilimenti (almeno le grandi imprese; mentre le piccole chiuderanno).
Monti è stato chiamato a diminuire il debito pubblico e a far ripartire l’economia italiana, ma i dati ufficiali indicano esattamente il contrario.

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