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28/07/2012

Parla Draghi, la borsa vola per gli speculatori e per i creduloni

Il rialzo delle borse di oggi dopo le affermazioni di Mario Draghi "farò di tutto per salvare l'euro" ha valore per due tipi di di persone. Le prime, tutte interne alla slot-machine globale dei mercati, sono quelle che hanno capito che siamo di fronte alla possibilità di una nuova immissione straordinaria di liquidità nel sistema bancario e finanziario. Ci si affretta quindi a comprare i titoli che saranno maggiormente beneficati da questo genere di immissione. Le seconde, più numerose, fanno parte dell'immenso parco buoi di creduloni che attendono "la visita di Monti", "la mossa di Draghi", "il ritorno della fiducia dei mercati" per risolvere chissà cosa. Si tratta di fenomeni fantastici quanto l'esistenza del fauno, dell'alicanto o dell'ittiocentauro. Eppure grazie a questi fenomeni, e al campo di forza del mainstream mediale che li produce, c'è chi crede a queste cose finendo poi per votare gli artefici (o i responsabili) di queste politiche.
Peccato la memoria storica, anche a breve, conti poco quando si parla della borsa di oggi. Sarà l'effetto degli algoritmi che dettano tempi,velocità e modi di lettura dei fenomeni finanziari.
Perché quello che stiamo vedendo in queste ore altro non è che la ripetizione del già visto. Crisi del debito, spread alto, banche in crisi, intervento della Bce. Quando è accaduto l'ultima volta? Fine 2011, mica il secolo decimonono.
E come è andata? Nella primavera 2012 una fase di rallentamento delle tensioni finanziarie, grazie all'enorme immissione di denaro nel sistema (ci si poteva finanziare la ripresa dell'Europa e dell'Africa assieme altro che le banche), si ritorna agli stessi problemi di prima dell'intervento di Draghi. Anzi peggio, perché nel frattempo la situazione greca, spagnola, italiana sono peggiorate. Segno evidente che la cura "iniezione di liquidità" non funziona. E così, alla vigilia di un agosto pronosticato come difficile, ecco l'annuncio di un nuovo intervento, di immissione di liquidità nel sistema, della banca europea annunciato dal presidente della Bce. E gli unici a gioire sono gli speculatori (più è la liquidità da trattare maggiore è il guadagno speculativo) e i creduloni (maggiore è la quantità di fole che sembrano reali, più il credulone si sente rassicurato). In verità le chiacchiere starebbero anche a zero: il sistema bancario europeo nel suo insieme riesce solo a deteriorarsi (prova ne è il declassamento degli istituti tedeschi, a rischio contagio, beffa della storia), quello economico è soffocato dalle politiche di austerità, quello globale rallenta. Ma l'intervento di Draghi, ironia della sorte cognome che è plurale di un animale immaginario, nel brevissimo periodo va bene a tutti.
Come andrà a finire? La scoperta della brevità della durata dell'elisir della Bce può avvenire in pochi giorni, qualche settimana o diversi mesi. Può avvenire subito, il 2 agosto quando la Bce si riunirà, se all'effetto annuncio non seguiranno soldi veri da immettere nel sistema. Può distendersi fino alla sentenza della corte costituzionale tedesca di Karlsruhe (inizio settembre, sulla legittimità del fiscal compact, in Italia approvato tra gli sbadigli). In modo da coprire il periodo di incertezza sui fondi (si fa per dire) salvastati che, in attesa del verdetto, si è creato in Europa. Oppure può distendersi per diversi mesi a seconda dell'entità, e delle modalità, dei finanziamenti. Ma anche qui ci sono delle certezze: finché il sistema bancario europeo sarà il tempio di ogni genere di operazione denaro su denaro, fino a quando l'economia non esce dai canoni liberisti, fino a che il mondo globale è questo di "interventi risolutivi di Draghi" se ne vedranno all'infinito. Nel frattempo la spesa sociale crolla, i paesi si deteriorano, i problemi si accumulano. Ma che importa, basta "salvare" l'euro. Come ha detto quel genialoide di Boeri (l'economista, pure di area centrosinistra) sposando una proposta tedesca: separiamo il fallimento dei singoli stati da quello dell'euro. Cosa vuoi che sia: se vengono giù stato sociale, trasporti, lavori pubblici, assistenza,sanità,pensioni protezione del territorio, formazione l'importante è che si sia salvato l'euro. Queste sono le persone austere, sobrie e rigorose che pretenderebbero di far uscire un paese, e un continente, da questa grave crisi. Il problema è che gli speculatori in questa situazione ci sguazzano come coccodrilli nella palude, mentre i creduloni stanno con il naso per aria. Ad aspettare quegli uccelli del Madagascar, che si dice siano davvero esistiti, dotati di straordinaria forza, potenza e persino lungimiranza. Come no.

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