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20/02/2012

“Rolex e regali alle fidanzate con i soldi della Asl”. Parentopoli rossa in Toscana

Una ciambella con un buco da 300 milioni. Alla ricetta della Asl di Massa Carrara non manca nessun ingrediente: bilanci colabrodo, assegni delle Asl usati, pare, per comprare auto, Rolex e gioielli per amiche e fidanzate. Per finire con la polemica sulla solita parentopoli. Uno scandalo che rischia di tirarsi dietro mezza città. E’ tutto scritto nelle carte della Procura e della Commissione Parlamentare sul “disavanzo della Asl 1 di Massa”. Un documento approvato due giorni fa: “Quattordici voti a favore, un astenuto (Leoluca Orlando, Idv, ma è prassi che il presidente si astenga) e cinque contrari. I rappresentanti del Pd“, sorride malizioso Lucio Barani (onorevole Pdl).

La bugna scoppia quando si tratta di approvare il bilancio 2009 dell’Azienda. Si legge nella relazione di minoranza della commissione della Regione Toscana: “Un’annotazione nella relazione del collegio sindacale … dava conto dell’assenza di documentazione per un credito da 60 milioni”. Racconta Barani: “Il buco totale risulta intorno ai 300 milioni”. Nei documenti delle commissioni d’inchiesta della Regione e del Parlamento si parla di una Asl inspiegabilmente sottofinanziata rispetto alle altre aziende regionali, ma con una percentuale record di ospedalizzazione, con “spese farmaceutiche eccessive”. Per non parlare delle “spese per il personale dipendente e di cooperative”. E’ soltanto l’inizio. Procura (l’indagine è in pieno svolgimento, gli indagati sarebbero una decina) e Commissione Parlamentare si mettono a spulciare le carte della Asl: “Sono saltati fuori assegni, centinaia, che con una complicata partita di giro sarebbero serviti per comprare auto, Rolex, gioielli per amiche e fidanzate. Qualcuno si è costruito un tesoretto con i soldi della sanità”, accusa Barani. Parliamo di milioni. “Le prime confessioni – riferiscono ambienti giudiziari – sono già arrivate, dirigenti che hanno ammesso di ‘amare una vita lussuosa’”.

La Procura ha seguito anche un altro filone: un concorso per l’assunzione di un dipendente amministrativo bandito dalla Asl che si è concluso con l’assunzione di 52 persone. Fu lo stesso direttore generale a portare le carte ai pm che poi hanno chiesto l’archiviazione. Ma il caso politico resta. Racconta Barani: “Tra gli assunti c’erano decine di parenti di amministratori, dirigenti del centrosinistra, delle Asl, familiari di sindacalisti e giornalisti. Ci sono, per dire, la figlia del sindaco di Carrara, Angelo Zubbani (socialista), poi la figlia di Loris Rossetti, ex sindaco di Fivizzano e oggi consigliere regionale (Pd)”. Zubbani (né lui, né la figlia sono indagati) ha replicato: “Mia figlia si è laureata a 24 anni in scienze della formazione, è stata impiegata part-time e precaria. Ora ha più di trent’anni. Ha fatto il concorso e, anche per i titoli acquisiti, è risultata tra i primi. Tutto regolare”. Rossetti (né il consigliere Pd né i suoi familiari sono indagati) al Tirreno ha risposto: “A mia figlia mancano sei esami per laurearsi in giurisprudenza ed è arrivata trentacinquesima. I nostri sono figli come quelli degli altri. Mi meraviglio che la gente si meravigli”. Maria Luisa Chincarini e Marco Manneschi, consiglieri regionali Idv, sono perplessi: “La Asl di Massa Carrara è quella con il maggior numero di dipendenti amministrativi della Toscana. Eppure continua ad assumere”. Intanto emergono altre polemiche: “Abbiamo segnalato l’esistenza di un laboratorio diretto da un consigliere comunale di Massa che appoggia il sindaco. Niente di illegale, a noi pareva una struttura inutile e costosa”, ricordano dall’associazione Ernesto Frediani che si batte per la tutela dei malati.

Poi c’è la costruzione del nuovo ospedale: “Tra Massa e Carrara ci sono già tre ospedali, uno inaugurato appena nel 1974. Adesso eccone arrivare un altro in una zona non proprio al riparo dalle esondazioni. Un progetto da 80 milioni”, ricorda Riccardo Canesi (professore di geografia, ex deputato verde e oggi vicino all’Idv).

Ma la polemica ormai arriva a Firenze: “Resta inspiegabile vista l’enormità dei fatti, come la vicenda possa essere sfuggita alla Regione Toscana”, scrive la relazione di minoranza (centrodestra in Regione). Ecco l’obiettivo finale: Enrico Rossi. Per dieci anni assessore alla Sanità e oggi Governatore. L’uomo indicato come il padre del “miracolo” della sanità toscana. Rossi replica: “Siamo la prima regione d’Italia che ha fatto certificare i bilanci delle Asl. Durante questi controlli sono emerse le enormi irregolarità di Massa Carrara. Che io ho subito denunciato alla Procura e alla Corte dei Conti. Intanto abbiamo provveduto a colmare il buco di bilancio. Non ho nulla da nascondere, anzi”, assicura il Governatore. Che contrattacca: “Capisco le strumentalizzazioni, ma allora chiedo che tutte le regioni, anche quelle di centro-destra, facciano gli stessi controlli sulle loro aziende. Ho notizia di aziende in altre regioni che alle perdite tolgono magari uno zero. Non vorrei che, se si andasse a vedere davvero come stanno i conti della sanità in giro per l’Italia, venisse fuori un buco magari di dieci miliardi”.

Fonte.

Fortuna che per la sinistra, parlare di magna magna nel proprio orticello è demagogia qualunquista.

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