Presentazione


Aggregatore d'analisi, opinioni, fatti e (non troppo di rado) musica.
Cerco

22/01/2012

Da Sarkozy a Prodi, passando per l'Afghanistan e per la Cina

Ci sono morti e morti. Se i morti muoiono in Afghanistan e sono italiani, un po' di cordoglio basta e avanza. Se poi la notte prima c'è il Bunga-Bunga, la mattina dopo Berlusconi è stanco e non va neppure ai funerali. Se i morti invece sono francesi allora la questione cambia: Sarkozy spedisce il ministro della Difesa e il capo di Stato Maggiore a Kabul per verificare se ci sono ancora le condizioni di sicurezza. Come se la parola sicurezza e la parola guerra potessero stare nella stessa frase. E infatti, di questi tempi in cui non si può più nemmeno tirare una sberla a un bambino, nemmeno se si chiama Erika e colleziona coltelli da cucina, per indorare la pillola non la chiamano guerra, ma "missione di pace". Loro non ce l'hanno mica con nessuno. Cioè, vogliono solo ottenere la pace. E come la ottengono? Con la guerra, certo. Ma allora dov'è la differenza? Tutte le guerre sono finalizzate ad ottenere la pace: infatti si fa una guerra per vincerla e creare una nuova pace dove i vincitori fanno quel cazzo che vogliono e gli sconfitti subiscono senza rompere i coglioni.

 Oggi, quindi, Sarkozy ha deciso che vuole verificare se può continuare a fare la guerra senza 'ste rotture di palle dei nemici. Altrimenti molla. Sembrerebbe davvero un controsenso. Ma forse è una scusa. Forse il suo problema è che ha la prima spesa militare della UE a 26 paesi (cioè senza il Regno Unito), con 59,3 miliardi di dollari nel solo 2010. Per i francesi, fanno 915$ a testa. Non male, in un momento storico dove le agenzie di rating hanno fatto passare la voglia di ridere perfino a lui, perché è il prossimo in lista dopo l'Italia.



 Noi invece continuiamo a farci ammazzare a pagamento. Tanto siamo pieni di soldi, cosa volete che siano 23 miliardi di euro nel solo 2010 per le spese militari (quasi 400€ a testa), cui se ne aggiungeranno altri 15 per l'acquisto dei 131 caccia F-35 Joint strike fighter? Di Paola è stato chiaro: ha detto che si va avanti! Un po' come chiedere a Mario Monti se sia giusto infilarsi la zavorra ai piedi del pareggio di biliancio quando avremmo bisogno solo di nuovo ossigeno per rilanciare l'economia. Cosa volete che vi risponda un consulente Goldman Sachs mandato a recuperare i crediti delle banche?

 Comprare gli F-35 è inutile, caro Di Paola. Tu stesso sei inutile, un residuato bellico. Oggi la guerra si fa sui mercati secondari e sulle lettere dell'alfabeto. Investiamo i 15 miliardi per comprarci una agenzia di rating, e iniziamo a declassare tutti quelli che ci stanno sulle balle. Vedrete che conquisteremo il mondo. La Cina lo sta già facendo. E indovinate chi gliela sta tirando su, la sua nuova, fiammante, scintillante agenzia di rating alla cantonese, la Dagong Global Credit Rating Co Ltd? Ma Romano Prodi, naturalmente, il nostro candidato Presidente del Consiglio, buono per tutte le stagioni, che va a fare consulenza in Cina su come possono farci il culo. Come se poi non ce ne avessero fatto già abbastanza. Ma ora, grazie alle consulenze di mr. Goldman Sachs, ce ne possono fare di più e meglio. Infatti ci hanno appena declassato pure loro: da A a BBB (vedere per credere).

 Dicono che non abbiamo abbastanza domanda esterna, cioè nessuno vuole comprarsi le cose che produciamo. Non dicono, nel comunicato, che esporteremmo di più se evitassero di prendere le cose che facciamo, rifarle tali e quali e venderle ai nostri clienti ad una frazione del prezzo. E' un mondo alla rovescia: un po' come se a giudicare il fatturato della Sony Music fossero i contraffattori di cd, dopo avere allestito il centro di duplicazione illegale  grazie alle consulenze - regolarmente pagate, per carità - del direttore della Sony Music.

Che BBB sia la contrazione di BaBBei?

Fonte.

Nessun commento:

Posta un commento