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24/12/2011

Lo spread tocca di nuovo quota 500. Verso la manovra infinita

Già prima di natale possiamo fare un bilancio dell'incarico patriottico, fortemente voluto da Napolitano, al professor Mario Monti. Una manovra, la quarta di fatto in 5 mesi, molto dura, votata di gran fretta ha condotto l'Italia allo stesso punto in cui si trovava prima delle dimissioni di Berlusconi. A dimostrazione che la crisi, sia economica che finanziaria, non è solo italiana e che le manovre d'austerità, in un contesto globale, servono solo a deprimere l'economia e privare la società di elementari diritti (oltre che a tutelare i grandi capitali).
Il motivo per cui lo spread sale, aumentando il debito pubblico, è elementare e legato alle leggi del mercato. Nei primi mesi del 2012 l'Italia ha una quantità notevole di titoli pubblici in scadenza. Vanno collocati per rifinanziare la macchina dello stato. In queste settimane chi ha grosse masse finanziarie da poter muovere ha quindi tutto l'interesse a vendere titoli italiani oggi per poter alzare il loro valore quando verranno acquistati, di nuovo, a breve. Le scadenze tecniche dei primi tre mesi del 2012 mettono l'Italia in condizioni di non scegliere. I titoli scadranno e i nuovi tassi di interesse li farà il "mercato".
Va menzionato il fatto che da qualche giorno le grandi banche europee se vogliono, e vogliono, hanno maggiori finanziamenti per fare questo genere di operazioni di pilotaggio dei valori dei titoli pubblici italiani.
Già, chi li ha finanziate? L'italianissimo Mario Draghi giusto questa settimana nel sostanziale silenzio dei grandi media del nostro paese. E, guarda te il caso, la Bce oggi non è intervenuta contro la speculazione acquistando titoli italini per tenere più basso lo spread.
Si va quindi verso una manovra infinita: dettata dagli spread più alti, dalle previsioni di crescita sballate con le quali Tremonti ha firmato, per l'Italia, l'impegno al pareggio di bilancio nel 2013, dalle necessità di cassa di uno stato in un paese in piena recessione.
Se si potesse scommettere sull'andamento dei primi novanta giorni del 2012 si andrebbe sul sicuro. Nuove finanziarie patriottiche, nuovi appelli ai sacrifici, nuove prove di "responsabilità" dei partiti, nuovi attacchi al livello di vita della popolazione. Ma chi scommette c'è già: e lo fa ad un gioco che si chiama borsa. Dove noi finiamo per pagare sempre.

(red) 23 dicembre 2011

La luna di miele tra il mercato e il professore della Bocconi sembra destinata a concludersi qui. Con i rendimenti del decennale su livelli che hanno spinto gli altri Piigs a chiedere aiuti esterni, l'Italia incontrera' non poche difficolta' a collocare sul primario 440 miliardi di euro di debito nel 2012, di cui 250 miliardi da qui a febbraio.

http://www.wallstreetitalia.com/article/1293102/azionario/borsa-milano-e-paralisi-spread-al-top-sopra-510.aspx


Giusto per sfogo, mi piacerebbe prendere a calci un "militante" del popolo viola o un assiduo sostenitore del PD...

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