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12/11/2011

Tutto si trasforma, nulla cambia.

Per questioni anagrafiche, la fine della prima repubblica l'ho vissuta solo di striscio.
Sempre per le sopracitate questioni anagrafiche la seconda repubblica ha, invece, monopolizzato quelli che spesso vengono chiamati "i miei anni migliori".
Gaudio dunque perché il satrapo del libero mercato monopolista, il cavaliere delle palazzine e delle puttane che vi abitano, sì leva "finalmente" dai coglioni? No!
No perché in vent'anni ho imparato che in questo mondo non cambia un cazzo. A grandi linee (che sono poi quelle che contano) siamo sempre allo stesso punto.
Una volta la moltitudine stava zitta e a testa bassa per paura della baionetta, ora si sta nella medesima posizione per paura del differenziale buoni italiani/buoni tedeschi, ma sempre sì celebra la fine del fu caro leader con grandi esternazioni di disprezzo, pronto a tramutarsi in religiosa fiducia nei confronti della nuova guida, che questa volte risponde al nome di Mario Monti, l'uomo che viene bene a tutti.
Viene bene al sistema finanziario speculativo, che dopo la Grecia, piazzerà un suo picciotto anche in Italia e viene bene al sistema partitico nazionale, che compiaciuta per l'ennesima volta la finanza privata, riprenderà a battagliare fintamente tra se (come ha insegnato Gelli) imputando a Monti l'esclusiva paternità di quei sacrifici (ma dove s'è mai visto un banchiere liberista che tassa ricchi e transazioni finanziarie???) che tutti descrivono come ineluttabili per scongiurare la caduta nel baratro dell'Italia, ma che porranno definitivamente la pietra tombale su questo Paese.
Nella peggiore delle ipotesi, poi, si potrà sempre additare la colpa di tutto allo straniero, nell'immediato futuro, meglio se iraniano.

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